Addio al Phoenix Hotel: chiude l’iconico hotel rock di San Francisco

Il Phoenix Hotel, l’iconico hotel della scena rock di San Francisco che ha accolto artisti come Neil Young, David Bowie e Kurt Cobain, chiuderà definitivamente il 1° gennaio 2026.

Il motel a due piani, nel quartiere Tenderloin, è stato acquistato nel 2024 dal San Francisco Baking Institute, un’azienda culinaria guidata dal famoso pasticcere Michel Suas. L’uomo aveva dichiarato di voler continuare la collaborazione con il Phoenix, ma poi è venuto fuori che il contratto d’affitto dell’hotel non sarebbe stato rinnovato.

Il Phoenix Hotel, in origine era conosciuto come Caravan Motor Lodge: un motel fatiscente, in una zona malfamata della città, pagato a ore. Nel 1987 fu comprato e trasformato con lo scopo di attrarre le band di passaggio nei locali musicali vicini. L’idea funzionò e per molti anni il Phoenix divenne il fulcro della scena rock di San Francisco. Bowie, Young, Johnny Rotten, Radiohead, Pearl Jam, Beastie Boys, Sinéad O’Connor e Red Hot Chili Peppers sono solo alcuni degli artisti che vi soggiornarono.

Il frontman dei Red Hot Chili Peppers, Anthony Kiedis, lo definì addirittura: “l’hotel più stimolante sessualmente, intellettualmente e culturalmente di San Francisco.”

Se potesse parlare, il Phoenix Hotel ne avrebbe di storie da raccontare. Per esempio: Debbie Harry dei Blondie e JFK Jr. finirono per sbaglio nella stessa stanza. Linda Ronstadt affittò l’intero hotel per due settimane mentre frequentava il regista George Lucas. Nel 1993 Keanu Reeves irritò un tavolo di dipendenti dell’IRS perché li schizzò di acqua buttandosi in piscina.

E poi c’è il legame con Kurt Cobain. Dopo il suo suicidio, nel 1994, nel suo portafoglio venne trovata una nota scritta sulla carta intestata del Phoenix Hotel. 

Questi sono solo alcuni degli episodi che, negli anni, hanno reso il Phoenix un luogo leggendario nella storia del rock.