Secondo una ricerca in arrivo dall'Inghilterra andare a un concerto è meglio di fare sesso

L’esperienza della musica dal vivo è diventata un elemento centrale nelle abitudini di intere generazioni, influenzando anche il processo creativo degli artisti. In uno scenario in cui ogni giorno le piattaforme di streaming pubblicano una quantità enorme di nuova musica l’attenzione delle persone, e dei musicisti stessi, si concentra sempre più sui concerti e sul panorama della musica dal vivo, tutti alla ricerca dell’esperienza perfetta.

Secondo il report Living For Life, che ha analizzato le abitudini di quarantamila persone in 15 paesi diversi, i concerti sono diventati la forma di intrattenimento preferita, superando intrattenimenti come cinema e sport.  “È un movimento globale. Le persone si mettono in coda per giorni, viaggiano attraverso i continenti, e impostano le proprie vite in base al calendario della musica dal vivo.”

Secondo i dati del sondaggio, andare a un concerto è, addirittura, un’esperienza migliore del sesso: a dirlo è stato il 70 per cento degli intervistati. È di certo una provocazione, ma che risponde a un’esigenza importante nel panorama digitale e tecnologico contemporaneo: oggi, invece di comprare cose, le persone preferiscono spendere i soldi per vivere esperienze.

“In un mondo di algoritmi, la musica dal vivo è un antidoto, è l’esperienza condivisa più intensa che esista dal punto di vista emotivo” viene spiegato nel report, dove vengono citate le dichiarazioni dei più importanti promoter di concerti.

“La musica dal vivo non è solo un settore in crescita, sta anche modificando le economie, influenzando le decisioni commerciali dei brand, e ridefinendo la cultura contemporanea in tempo reale. È il cuore pulsante dell’intrattenimento globale.”

Altro dato da non sottovalutare: oltre 130 milioni di persone hanno comprato biglietti di concerti nel 2025. “Non è un trend passeggero, è un reset totale che sta modificando il modo in cui le persone passano il proprio tempo, formano la propria identità, si connettono e condividono le proprie storie.”