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Robert Plant sui Led Zeppelin: "era stressante essere il frontman di una band del genere. Avevamo anche delle giornate no"

Il leggendario frontman inglese: "Ripensando a quegli anni, vedo un power trio con un tizio incollato al centro del palco. Era una bella sfida"

Robert Plant sui Led Zeppelin: "era stressante essere il frontman di una band del genere. Avevamo anche delle giornate no"

11/09/2025

Robert Plant ha pubblicato da poco i primi estratti da Saving Grace, il nuovo album che vede il debutto in studio del grande cantautore inglese con il progetto folk-blues con cui è in tour da diversi anni. Una band nata dall’incontro con la cantante Suzi Dian e un gruppo di musicisti della zona al confine tra Inghilterra e Galles in cui Plant vive, con cui il cantante Led Zeppelin ha voluto, dice, riconnettersi con le radici “bucoliche” della sua ispirazione.

Un mondo di suoni acustici e atmosfera, per allontanare con la classe dell’età e il talento l’immaginario da semidio hard rock legato al mito dei Led Zeppelin. “A volte era stressante essere il frontman di una band del genere. Ripensando a quegli anni, vedo un power trio con un tizio incollato al centro del palco, da solo, che cercava il suo spazio in quella musica furiosa. Era una bella sfida”.

Robert Plant è considerato uno dei più grandi frontman e voci nella storia del rock, con la sua presenza maestosa e uno stile di canto che partendo da una tonalità media gli permetteva di andare su toni bassi e registri altissimi con una facilità e potenza unica e una versatilità con cui passava dal rock al folk al blues elettrico, rendendo ancora più esplosive le basi musicali di tre giganti dello strumento come Jimmy Page, John Bonham e John Paul Jones.

Eppure, secondo Robert Plant, a volte la leggenda e il mistero che circondava i Led Zeppelin era superiore alla effettiva qualità della band dal vivo: “A volte eravamo molto uniti e suonavamo in modo magnifico, ma a volte no. Era come il tempo. non c’era sempre il sole, ogni giorno”.

L'ultimo singolo dei Saving Grace, Chevrolet, è una rivisitazione di un pezzo di Donovan, Hey Gyp (Dig the Loneliness) uscito come B-side del singolo Turquoise nel 1965, a sua volta adattato da un classico blues, Can I Do It For You di Memphis Minne e Kansas Joe McCoy. “Conosco bene Donovan, e ho sempre apprezzato la sua versione di questo pezzo. Gli chiesto cosa significhi il titolo, e lui mi ha detto che è un modo di dire che ha a che fare con la velocità con cui brucia una sigaretta quando la accendi”.

  

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