Rock News
06/08/2025
David Gilmour ha lasciato il segno sulle canzoni dei Pink Floyd con i suoi assoli puliti ed essenziali, facendole entrare nella memoria collettiva del pubblico. Gimour è entrato a far parte della band nel 1967 con l’intenzione di sostituire Syd Barrett nei concerti, ma è diventato il creatore del suono e delle atmosfere che hanno incantato il mondo, e che unite ai testi di Roger Waters hanno fatto diventare i Pink Floyd uno dei gruppi più famosi nella storia del rock, da Comfortably Numb a Time a Wish You Were Here.
Secondo lo stesso Gilmour, però, uno dei momenti più alti della sua carriera è anche uno dei meno considerati: è Dogs una delle tracce dell’album Animals, il più oscuro, profondo e contemporaneo dei Pink Floyd, un capolavoro concettuale che nell’anno del punk, il 1977, riflette sulla società capitalista e immagina il suo futuro distopico (ma già realizzato nell’Inghilterra industriale, come simboleggia l’imponente e inquietante Battersea Power Station fotografata in copertina da Storm Thorgerson con il maiale che vola tra le ciminiere) utilizzando la metafora delle classi sociali viste come razze animali fatta da George Orwell nel suo libro La Fattoria degli Animali del 1945.
È l’album più politico dei Pink Floyd, cinque canzoni che costruiscono una narrazione desolata sulla fine del secolo industriale, in cui la legge del profitto e l’avidità ha arricchito la classe dirigente, rappresentati come nel romanzo di Orwell dai maiali, protetti dai rappresentanti della legge e favoriti dai capitalisti (i cani) e reso schiavo il popolo (le pecore) che si ribellano ai cani, rovesciano la situazione ma solo fino a quando eleggono tra loro un nuovo leader che diventerà un maiale, riportandoli all’ubbidienza.
Al cento di questa opera c’è un brano di diciassette minuti, Dogs, che rappresenta con un senso di urgenza ed angoscia l’ascesa avida di un capitalista, che si arricchisce senza limiti finendo la propria esistenza in solitudine: «Solo un altro vecchio triste / Che muore solo di cancro» come dice Waters in un ultimo verso drammatico. La parte musicale di Dogs è uno dei capolavori dei Pink Floyd, con un intro di chitarra acustica, l’organo Hammond, il sintetizzatore e le armonizzazioni di Richard Wright, la ritmica piena di groove di Nick Mason, il verso di un cane che abbaia passato attraverso un vocoder e una serie di assoli sublimi di David Gilmour, che usa una Fender Telecaster invece della sua Stratocaster “Black Strat”. «C’è un assolo in Dogs che secondo me è molto particolare e molto bello» ha detto Gilmour, «Ma non è entrato nelle preferenze del pubblico, credo perché ha uno stile un po’ diverso dal solito. L’ho fatto con una vecchia Telecaster».
Dogs segna anche uno dei momenti più alti dell’intesa musicale tra David Gilmour e Richard Wright, che accompagna con i suoi accordi atmosferici di organo le suggestioni inquietanti della chitarra di Gimour, che rappresenta piegando le corde della Telecaster la risata maligna dei cani, che poi corrono a nascondersi quando la tempesta si avvicina.
Rock News