Rock News
09/05/2025
Tommy Walker è uno dei personaggi più famosi nella storia del rock: un ragazzo che a seguito del trauma di vedere il padre, il Capitano Walker che tornato da una missione in cui tutti lo credevano morto uccide il nuovo compagno della madre e diventa cieco, sordo e muto, si chiude in sé stesso poi scopre un talento unico per il flipper, diventa una star e l’oggetto di un culto messianico per arrivare finalmente all’illuminazione è il protagonista del primo concept album della storia, un disco in cui Pete Towsnhend ha trasferito tutte le sue inquietudini giovanili, la rivelazione della chitarra elettrica e il suo rapporto complesso con la fama e la celebrità.
L’album doppio esce il 19 maggio 1969, viene presentato con esibizione leggendaria al festival di Woodstock, arriva al numero 2 in classifica in Inghilterra e al numero 4 in America e viene trasformato in un balletto nel 1970 a Montreal, in un’opera a Seattle nel 1972, una versione orchestrale con la London Symphony Orchestra, poi un film nel 1975 diretto da Ken Russell con Oliver Reed e Jack Nicholson (e Roger Daltrey nel ruolo di Tommy) e infine in un musical a Broadway nel 1992.
«Tommy vede le cose sotto forma di vibrazioni che noi trasformiamo in musica» dice Pete Townshend in un’intervista con Rolling Stone nel 1968, spiegando le 24 canzoni dell’album «Ascoltando l’album il pubblico riesce a vedere Tommy, perché lo creiamo noi suonando».
Inizialmente Pete Townshend pensa a Tommy come ad una vera e propria rockstar, simbolo della volontà degli Who di progredire a livello musicale e di espandere la propria narrazione oltre il formato della canzone rock del tempo. Una conversazione con un amico, il critico Nick Cohn a cui gli Who fanno sentire un anteprima dell’album, fanatico del gioco del flipper, lo ispira a trasformarlo in un campione di flipper, allegoria della figura del musicista rock degli anni 60 dalla quale Pete Townshend vuole allontanarsi per non perdere creatività, ma dalla quale è irrimediabilmente attratto. L’art director dell’International Times, Mike McInnerny, protagonista della controcultura inglese negli anni 60 lo introduce agli insegnamenti del guru indiano Meher Baba (morto il 31 gennai 1969), da cui il chitarrista degli Who rimane affascinato. Alla fine, come ha raccontato, Pete Townshend crea la canzone simbolo di Tommy in una sola notte, si dice nella stanza di un hotel economico (“Con un letto troppo grande e un televisore con le immagini sfocate”) in una città dell’Illinois durante un tour degli Who: «Mi stavo arrampicando sugli specchi, e ho scritto Pinball Wizard in un momento di intuizione improvvisa».
Rock News