Rock News
04/02/2025
Il 28 febbraio 2025 i Sex Pistols pubblicheranno il primo di tre album dal vivo registrato durante il loro primo (e unico) tour in America del 1978 che porta la band alla distruzione dopo la data del 14 gennaio 1978 al Winterland Ballroom di San Francisco. Il chitarrista dei Sex Pistols Steve Jones ha dichiarato “Probabilmente non li ascolterò mai”, ma ricorda bene il momento in cui la band simbolo della rabbia e dell’energia del punk inglese è andata incontro alla propria fine sul palco. Per Steve Jones era un disastro annunciato: “Puntare sui Sex Pistols al tempo era come pensare che un chihuahua con tre zampe potesse vincere un concorso” ha scritto in una pagina della sua autobiografia Lonely Boy, “Non era il miglior investimento da fare”.
A causa dei loro precedenti penali, i Sex Pistols faticano ad ottenere il visto per entrare negli Stati Uniti, e la loro casa discografica americana deve versare un milione di dollari di cauzione per gli eventuali danni e organizza un servizio di security privato per tenerli sotto controllo. La prima data al Leona Theatre di Pittsburgh il 28 dicembre 1977 viene cancellata (insieme ad una apparizione al Saturday Night Live) e quando la band arriva ad Atlanta, Georgia per suonare alla Great South East Music Hall le televisioni locali lanciano un allarme dicendo che avrebbero vomitato sul palco e compiuto atti osceni. Le altre sette date del tour, secondo Steve Jones sono state: “Un circo, e non sono state per niente divertenti”. Sid Vicious è fuori controllo: viene arrestato a Memphis mentre tenta di comprare eroina, scatena una rissa a Dallas, attacca un fotografo, colpisce con il basso uno spettatore e viene picchiato dalla stessa security della band. “Molti sono venuti a vederci per curiosità, per tutto quello che si era detto e scritto su di noi” ha detto Steve Jones, “Ma c’era anche tanta aggressività, era un vero casino e faceva paura. Alla fine non ne potevamo più”. Al Winterland Ballroom di San Francisco secondo Steve Jones: “Abbiamo fatto schifo. Le mie chitarre erano tutte scordate, avevo comprato una Firebird che suonava malissimo”. Johnny Rotten segna la fine della band inginocchiandosi sul palco mentre i Sex Pistols suonano la cover di No Fun degli Stooges di Iggy Pop e ripetendo nel microfono: “Non è divertente, no, per niente” prima di pronunciare una frase che entra nella storia: “Avete mai avuto la sensazione di essere stati fregati? Buonanotte”. Steve Jones: “Forse al pubblico piaceva quella follia, ma dal mio punto di vista eravamo fottuti. C’era troppo caos, eravamo molto giovani e ripensandoci oggi non sapevo cosa stavo facendo. Volevo solo scappare”. Steve Jones e Paul Cook volano in Brasile con Malcolm McLaren per registrare alcuni pezzi di The Great Rock’n’Roll Swindle, colonna sonora del film sulla storia della band e registrano anche la base per la cover di My Way registrata nel 1979 da Sid Vicious, che dopo la morte di Nancy Spurgen in una stanza del Chelsea Hotel e l’arresto per aggressione (passa 54 giorni a Rikers Island) muore di overdose il 1 febbraio 1979 un giorno dopo il rilascio. Dopo aver annunciato la fine dei Sex Pistols il 18 gennaio 1978, Johnny Rotten torna a Londra grazie ad un volo pagato personalmente da Richard Branson.
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