Rock News
17/12/2024
Paul McCartney è tornato in Inghilterra con due concerti alla Co-Op Live Arena di Manchester il 14 e 15 dicembre, prima del finale il 18 e 19 dicembre alla O2 Arena di Londra. «Abbiamo viaggiato in tutto il mondo, e adesso siamo tornati qui al Nord» ha detto Paul al pubblico di Manchester. È la conclusione del Got Back Tour che ha visto Sir Paul, 82 anni, portare la magia senza tempo dei Beatles nel mondo, accompagnato dalla sua straordinaria band composta da Abe Labriel Jr alla batteria, Brian Ray e Rusty Anderson alle chitarre e Wix Wickens alle tastiere.
Una scaletta di trentasei canzoni per oltre tre ore di concerto, musica sublime suonata dal vivo con precisione e naturalezza da una formazione essenziale a cui si aggiunge solo una sezione fiati un viaggio nelle emozioni di generazioni di persone legate tra loro dalle melodie purissime, dall’eleganza e dallo spirito positivo di Paul McCartney che ripercorre la storia dei Beatles aprendo il concerto con A Hard Day’s Night e inserendo capolavori come Blackbird Drive My Car, Love Me Do e Lady Madonna, racconta la sua carriera dai Wings ai dischi solisti con Jet, Live and Let Die, Band on the Run e Maybe Im Amazed fino a Come On to Me e a Happy Valentine dedicata a sua moglie Nancy Shevell («È qui da qualche parte, questa è per te» dice Paul al microfono), rende omaggio a George Harrison con una versione struggente di Something suonata prima da solo al mandolino (uno degli strumenti che Paul alterna sul palco: chitarra acustica, elettrica, pianoforte, tastiere e il suo iconico basso Hofner) e poi con tutta la band e duetta con un video di John Lennon in I’ve Got a Feeling.
Il pubblico aspetta l’inizio di ogni canzone per capire in quale punto della storia della musica vuole fermarsi un artista che provoca emozione solo per il fatto di essere ancora presente sul palco a suonare canzoni che sono patrimonio dell’umanità. Paul McCartney ha a disposizione un materiale emotivo infinito e lo usa tutto: Being for the Benefit of Mr.Kite e Getting Better, Now and Then eseguita per la prima volta dal vivo, una versione con i fiati travolgente di Ob-La-Di Ob-La-Da e un momento acustico con In Spite of All The Danger «La prima canzone che ho registrato con John», uno dei primi brani dei Quarrymen, scritto da Paul insieme a George Harrison e registrato a Liverpool nel 1958 e poi il miglior finale possibile di un concerto con una sequenza micidiale di canzoni che nessuno al mondo ha a disposizione: Get Back, Let it Be, Hey Jude, Sgt.Pepper’s Lonely Heart Club Band, Helter Skelter e tutta la suite finale di Abbey Road Golden Slumbers, Carry That Weight e The End con le ultime parole che riassumono tutta la sua incredibile vicenda umana ed artistica: «Alla fine, l’amore che ricevi è uguale all’amore che dai».
La sorpresa del concerto di Manchester è stata Wonderful Christmastime, la canzone di Natale che Paul McCartney ha pubblicato nel novembre 1979, pubblicata nel suo album solista McCartney II del 1980 che non suonava dal vivo dal 2018. Una versione surreale della canzone di Natale, che Paul registra da solo suonando tutti gli strumenti tra cui il sintetizzatore e le campanelle che diventa un classico del Natale. «Si sta avvicinando il periodo delle feste natalizie, quindi abbiamo preparato una piccola sorpresa» ha detto Paul McCartney con un sorriso ironico al pubblico di Manchester, «Siete pronti?».
Rock News