Rock News
03/11/2025
Mentre i System of a Down si preparano a tornare in tour con una data a Las Vegas il 25 aprile , Serj Tankian ha parlato della sua relazione con i compagni di band Daron Malakian, John Dolmayan e Shavo Odadjlan: “Ci stiamo divertendo moltissimo in tour e siamo molto vicini e uniti da un punto di vista personale. È quello che ho sempre desiderato per i System of a Down”.
Nella loro carriera i System of a Down hanno avuto momenti di grande tensione interna e conflitti, anche su temi politici: “Abbiamo dovuto fare un passo indietro, affrontare le cose e poi tornare insieme per apprezzare davvero ciò che abbiamo”. In Europa, la band farà un tour di dieci date negli stadi. La prima è il 29 giugno a Stoccolma, in Italia arrivano il 6 luglio adi I-Days Milano: “Non facciamo tanti concerti. Scegliamo accuratamente dove suonare, e ne parliamo insieme: hey, dove volete suonare? Daron voleva andare a Stoccolma e abbiamo detto: partiamo da lì”. L’amicizia è diventata il centro dell’energia della band: “Non pensiamo a cosa dovrebbe fare una band di professionisti ma a quello che ci piace fare come amici. Ci prendiamo cura l’uno dell’altro. È il nostro atteggiamento e finora è stato fantastico. Non siamo venditori, siamo artisti e vogliamo rimanere tali”.
Fare meno date vuole dire anche poter suonare negli stadi: “Siamo spariti per diverso tempo per ragioni personali e poi siamo tornati e il nostro pubblico era lì ad aspettarci. Siamo molto grati e vogliamo rendere tutti felici con le nostre performance, senza esagerare”. Anche Daron Malakian ha parlato della risposta del pubblico durante l’ultimo tour in Sudamerica in primavera: “È incredibile pensare che la gente si ricordi ancora di noi anche se non abbiamo più pubblicato dischi. Abbiamo riempito tutti gli stadi, è stato folle”.
I System of a Down hanno pubblicato solo due singoli negli ultimi 20 anni, Protect the Land e Genocidal Humanoidz, devolvendo il ricavato in beneficenza a favore della popolazione armena e poi si sono dedicati a diversi progetti solisti. “Abbiamo lasciato quando eravamo al massimo” ha detto Serj Tankian, “Le persone si chiedevano: suoneranno ancora? E poi ci sono le canzoni, che sono cresciute insieme al nostro pubblico e fanno parte della loro vita. Quando guardo nelle prime file non vedo gente di 50 anni, vedo anche ventenni o diciottenni che non erano neanche nati quando sono usciti Mezmerize e Hypnotize. Sono lì, per loro è tutto nuovo e sono carichi al massimo. Siamo davvero onorati”
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