Rock News
23/10/2024
Gene Simmons si è costruito negli anni una reputazione come implacabile commentatore del mondo del rock, e dice sempre quello che pensa. Una delle sue ultime dichiarazioni riguarda la tecnica musicale, e quello che ci vuole per lasciare il segno nella storia del rock: “Non mi considero un virtuoso del basso e non mi è mai interessato esserlo. Non mi piace mettermi in mostra, sono attratto dalle cose memorabili, da quello che ti ricordi per sempre. È quella la vera gioia della musica secondo me”.
Un principio che si applica soprattutto al mondo del jazz: “I musicisti jazz sono rispettati dagli altri musicisti ma il resto del mondo non sa chi sono. Facciamo un gioco: proviamo a nominare un musicista jazz che significhi qualcosa per il pubblico”. Il primo esempio è John McLaughlin, pioniere del jazz fusion: “Grande musicista, ma qualcuno si ricorda una delle sue melodie? Sicuramente no”. Gene Simmons ha dichiarato il suo rispetto per le capacità tecniche dei musicisti jazz, ma ha voluto ribadire come la cosa più efficace e più difficile da fare sia scrivere un riff o una canzone semplice: “Penso ai talenti come Jaco Pastorius, ma anche a Flea dei Red Hot Chili Peppers che è sicuramente bravissimo con il suo strumento. Però io non riesco a ricordare niente di quello che ha suonato. E poi non mi piace il suono dello slap bass”.
La conclusione, secondo Gene Simmons è nelle parole di un maestro assoluto della chitarra, Eric Clapton: “La cosa più difficile da capire è quali note mettere in un assolo, e quali non mettere. A volte è incredibilmente semplice, ma se riesco a ricordarla e a cantarla, vuol dire che quella è una melodia che conta davvero”.
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