Rock News
14/11/2023
Nel 1970 John Bonham e Robert Plant partecipano insieme al programma televisivo della BBC Nationwide. È l’anno del trionfo dei Led Zeppelin dopo l’uscita il 5 ottobre del terzo album Led Zeppelin III che vince diversi premi della stampa musicale inglese e arriva al numero uno in classifica sia in America che in Inghilterra. Il conduttore Bob Wellings, in cerca di una reazione da parte di Bonham e Plant tira fuori la questione con cui da sempre le band inglesi di successo si devono confrontare: il paragone con i Beatles.
È John Bonham a rispondere, dicendo che la differenza principale è che il pubblico dei Led Zeppelin è interessato soprattutto alla loro tecnica e abilità musicale: “Vengono a vederci dal vivo tutti i tipi di persone, ma soprattutto i ragazzi sono attenti a cosa suoniamo e non a come siamo. Ricordo che la prima volta che sono andato ad un concerto dei Beatles era per vederli. Erano altri tempi, le cose sono cambiate. Oggi non conta chi sei ma quello che stai suonando.”
È in fondo la stessa considerazione fatta dagli stessi Beatles, che nel 1965 sono insoddisfatti della Beatlesmania e del successo di massa, e dopo le diciassette date del tour americano dell’agosto 1965, il concerto del 15 agosto allo Shea Stadium di New York davanti a 55.000 persone e l’ultimo concerto del 29 agosto a San Francisco decidono di non esibirsi più dal vivo e fanno una delle svolte artistiche più incredibili di sempre e a partire dagli album Rubber Soul e Revolver iniziano a scrivere canzoni così complesse, sofisticate sperimentali da non poter essere riprodotte dal vivo. I Led Zeppelin sono sempre stati critici nei confronti della forza commerciale e dell’impatto culturale dei Beatles sulla società del loro tempo. Durante un incontro con gli studenti di Oxford, Jimmy Page ha scherzato sulle leggende scatenate dall’entusiasmo dei fan sulla morte di Paul McCartney: “Hanno cominciato a suonare i dischi al contrario e a cercare messaggi nascosti dappertutto, e ovviamente i nostri album erano dei candidati perfetti per essere ascoltati al contrario. E così è venuta fuori la storia della frase “Mio amato Satana” in un nostro pezzo. Ho pensato: oh mio Dio è già abbastanza difficile scrivere musica in un senso, figuriamoci al contrario”.
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