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David Bowie: la vera storia della copertina di Aladdin Sane, definita "la Gioconda del rock"

Il significato del fulmine e il geniale concetto ideato dal Duca Bianco

David Bowie: la vera storia della copertina di Aladdin Sane, definita "la Gioconda del rock"

20/10/2023

Solo sette mesi dopo aver conquistato l’immaginario del pubblico inglese con l’album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, David Bowie aveva già decretato la sua fine e aveva già creato un nuovo personaggio, il protagonista di Aladdin Sane il suo sesto album uscito il 19 aprile 1973. «È la storia di Ziggi che va in America» dice David Bowie alla stampa, «E poi impazzisce».

Ecco il titolo, Aladdin Sane, da “a lad insane” (un tipo pazzo) per raccogliere dentro un suono e un estetica glam rock dieci canzoni scritte durante i viaggi di Bowie attraverso gli Stati Uniti, una per ogni città: Panic in Detroit, ispirata alle rivolte di Detroit del 1967, Cracker Actor ambientata sul Sunset Boulevard di Los Angeles, The Jean Genie dedicata a New York e a Cyrinda Fox, una delle star delle Factoy di Andy Warhol, Drive In Saturday che Bowie scrive guardando il panorama da un treno notturno in viaggio da Seattle a Phoenix. Aladdin Sane è uno dei dischi più belli e di maggior successo di David Bowie, numero uno in Inghilterra e numero 17 in America, ma ad entrare nella storia del rock è soprattutto la copertina dell’album, destinata a diventare l’immagine simbolo dell’arte di David Bowie.

Secondo il quotidiano inglese The Guardian, è «La Gioconda del rock».

Uno sfondo bianco, Bowie a torso nudo, pallido e coperto da un’ombra con i capelli colorati di rosso gli occhi chiusi, una lacrima che scende sul petto e un fulmine blu e rosso che gli attraversa il volto. Una foto scattata da Brian Duffy nel suo studio di Londra nel gennaio 1973, con il trucco realizzato dal truccatore  Pierre La Roche che segue Bowie durante il tour del 1973 e firmerà anche la copertina dell’album Pin Ups. Il manager di Bowie, Tony Defries ha fin da subito l’intuizione di trasformare l’album Aladdin Sane in un’opera d’arte e chiede che la copertina venga stampata in alta qualità, rendendola la più cara realizzata fino a quel momento.

Quando arriva nello studio di Brian Duffy, famoso fotografo di moda degli anni 60 e 70 che ha collaborato con tutte le più importanti riviste e ha scattato il secondo catalogo Pirelli (prima di abbandonare di colpo la fotografia nel 1979 e tentare di bruciare il suo stesso archivio), Bowie ha già in mente tutto: il volto di Aladdin Sane, il fulmine, il suo significato.

«Invece di essere illuminato da una lampada, volevo fosse attraversato da un fulmine, perché era un tipo elettrico». Ci vogliono ore per realizzare il trucco. Brian Duffy e Pierre La Roche provano colori, trucchi e diversi tipi di illuminazione, aggiungono la loro creatività («La lacrima è un’idea di Billy» ha detto Bowie, «L’ho trovata molto carina») e il risultato è una delle copertine più famose nella storia del rock. 

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