Rock News
13/04/2023
Il 13 aprile 1973 il grande David Bowie dava alle stampe Aladdin Sane, il suo sesto album in studio. Un disco leggendario, forse più per la copertina e l'aura creata attorno al suo personaggio che alla musica contenuta nei 40 minuti e 47 secondi che lo compongono. È ricco di suoni perfetti, puliti, potenti e allo stesso tempo dolcemente graffianti come la sua personalità, ma è senza alcun dubbio la foto che ritrae Bowie sulla copertina a renderlo tanto iconico quanto indispensabile nella collezione di dischi di ogni ragazzo cresciuto all'inizio degli anni '70.
Il titolo si basa su un gioco di parole, "A Lad Insane", letteralmente "un ragazzo pazzo". Una frase che voleva richiamare lo stato d'animo e mentale di Bowie in quel preciso momento storico, oltre che un riferimento/omaggio al fratello Terry, a cui era stata diagnosticata una grave forma di schizofrenia. Questo tema, così ricorrente nella sua famiglia, sarà protagonista anche nella scrittura della title track del disco, utilizzando un ritmo scostante e sincopato, una delle composizioni più difficili del grande cantautore britannico fino a quel momento della sua carriera.
Nonostante la copertina, così immediatamente legata al personaggio di Ziggy Stardust, l'album vuole essere un passo in avanti, un'esplorazione verso qualcosa di nuovo portando inevitabilmente alla "morte" del suo alter ego. L'album sarebbe diventato il suo disco di maggior successo commerciale all'epoca, ma fu la metamorfosi della sua personalità artistica (presente in ogni traccia del disco) a renderlo tanto importante quanto necessario.
Aladdin Sane è il primo album di Bowie scritto con la consapevolezza del successo e venne composto e registrato in america durante il 'The Ziggy Stardust Tour' alla fine del '72. A quasi tutte le canzoni della tracklist venne associata ad una città degli Stati Uniti, richiamando il luogo in cui venne scritta.
"La Monna Lisa delle copertine dei dischi". Venne definito così il leggendario artwork di Aladdin Sane, la copertina più costosa mai realizzata per un disco fino a quel momento. Il fulmine cremisi e blu che divideva il suo volto in due cattura perfettamente lo scisma interno di quel momento nella personalità di Bowie. Scattata dal grande fotografo Brian Duffy, l'intento era quello di catturare la dualità artistica e personale presente in quel momento nell'anima del cantautore britannico. Vennero effettuati molti scatti utilizzando il profilo laterale di Bowie, cercando di accentuare il fulmine. Ma il fotografo scelse un'immagine frontale, con gli occhi bassi, in cui l'espressione risultasse quasi contemplativa, in pieno contrasto con la saetta che gli divideva il viso. L'artista Philip Castle si occupò di aggiungere con l'aerografo quella lacrima colorata all'interno della clavicola di Bowie, oltre a inserire un effetto argentato sulla pelle del rocker britannico, accentuando la sua mancanza di sopracciglia e conferendo all'immagine complessiva quell'aura di futurismo che doveva incarnare Aladdin Sane.
Nonostante il successo commerciale e culturale di un disco come Aladdin Sane, il tour segnò per sempre la vita di David Bowie che iniziò la sua dipendenza dalle sostanze stupefacenti. La sua dipendenza dalla cocaina lo portò a "uccidere" Ziggy Stardust e a far nasce il suo nuovo alter-ego, il "The Thin White Duke" (il Duca Bianco).
Rock News