Rock News
22/12/2022
Il lancio promozionale del film The Blues Brothers girato da John Landis nel 1980 con i due comici del Saturday Night Live più esplosivi del momento era molto semplice: «John Belushi e Dan Aykroyd, i Blues Brothers. Che ve ne pare?».
Il film sulle avventure di due fratelli musicisti Jack and Elwood Blues (appena uscito dal carcere), impegnati a riformare la loro band blues e fare un grande concerto per salvare l’orfanotrofio di Chicago in cui sono cresciuti è uno dei più grandi successi di sempre al cinema.
The Blues Brothers ha contribuito a rilanciare un intera scena musicale, quella blues e R&B grazie alla partecipazione accanto ad attori come John Candy e Carrie Fischer di musicisti straordinari come James Brown, Aretha Franklin, Cab Calloway, John Lee Hooker, Ray Charles, i membri della house band della Stax Records Booker T. and the Mg Steve Cropper e Donald “Duck”Dunn, il chitarrista Matt Murphy e il trombettista Alan Rubin.
Ma per la Universal Pictures che ha deciso di produrre il film basandosi sul successo di John Belushi al Saturday Night Live e nel film Animal House di John Landis del 1978, la produzione dei Blues Brothers è stata un vero e proprio incubo. Quando iniziano le riprese nel luglio 1979, il film non ha una sceneggiatura e neanche un budget definito. Come ha ammesso nel documentario del 1998 Stories Behind the Making of the Blues Brothers, Dan Aykroyd non aveva mai scritto una sceneggiatura prima di quel momento e quando i produttori gli impongono di farla per determinare il budget, lui presenta una copia di 324 pagine (tre volte più lunga di una sceneggiatura normale), avvolta nella copertina delle Pagine Gialle di Los Angeles. Il regista John Landis lavora due settimane solo per editarla e renderla comprensibile. Non è solo l’unico problema di produzione: dopo pochi giorni di riprese, il film accumula ritardi e spese incontrollabili e il budget sale fino a 27 milioni di dollari, quasi il doppio di quanto previsto dalla Universal. Per anni, i Blues Brothers detiene il record di automobili distrutte durante le riprese: 103 solo per le scene di inseguimento della Bluesmobile di Jack ed Elwood (record superato di una automobile nel sequel del 1998). Sul set viene costruito un bar, il Blues Club aperto 24 ore su 24 per intrattenere i musicisti e gli attori durante le riprese.
Ma il vero problema è John Belushi l’attore comico più famoso del suo tempo ma anche il più incontrollabile, travolto dalla dipendenza dalla cocaina. Le leggende su Belushi sono tante: dopo le scene scappa nei suoi bar preferiti di Chicago, e non si presenta sul set. La rivelazione più scottante è quella fatta da Dan Aykroyd in un’intervista con Vanity Fair: «Nel budget del film era stata inserita una cifra destinata a comprare cocaina per le riprese notturne. Per John era un superpotere, l’unico modo per tenerlo sveglio di notte».
The Blues Brothers esce al cinema il 20 giugno 1980 e nonostante i ritardi, le spese e le follie, diventa una delle commedie americane più famose ed amate di sempre, guadagnando in totale 115 milioni di dollari. Secondo il regista John Landis, è il primo film americano ad aver guadagnato di più all’estero che negli Stati Uniti: un successo clamoroso che fa conoscere il blues ad una nuova generazione, lancia definitivamente la carriera di Dan Aykroyd e consacra la leggenda di John Belushi.
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