Rock News
25/10/2022
Una delle ragioni della grandezza di Kurt Cobain è la sua inesauribile passione per la musica, la sua intensa ricerca di autenticità in ogni forma d’arte, da seguire come linea guida per la propria carriera di artista e la grande conoscenza di ogni evoluzione del linguaggio del rock. Kurt Cobain sapeva tutto, e per questo motivo ha fatto elenchi e classifiche di tutto, condividendo con i fan i confini della sua ispirazione.
Oltre alla lista delle sue band di riferimento, dei dischi fondamentali della sua vita e dei film preferiti (pubblicati sui suoi Diari usciti nel 2002), Kurt Cobain ha raccontato anche le rock band che non ha mai sopportato. Le ragioni sono diverse: dai testi privi di profondità e poco rispettosi verso le donne degli AC/DC (anche se Back in Black è: “la prima canzone che ho imparato a suonare con la chitarra”) alla sua avversione verso la cultura hippy che lo portava a disprezzare i Grateful Dead. “Gli hippy si sono arresi, invece di continuare a combattere per quello in cui credono come hanno fatto i punk” ha detto Kurt Cobain, che in un famoso servizio fotografico ha posato con una t-shirt con scritto “Il punk non è morto” e “Morte ai Grateful Dead”. L’inizio distorto e irriverente del pezzo forse più radicale e furioso dei Nirvana, Territorial Pissing, è una presa in giro di uno degli inni del movimento hippy, Get Together (Youngblood song) di Chet Powers, registrata dai Quicksilver Messenger Service.
Un’altra delle band che Kurt non sopportava sono i Guns N' Roses: “Non siamo una di quelle tipiche rock band come i Guns che non hanno assolutamente niente da dire” ha detto in una delle interviste promozionali di Nevermind. Axl Rose ha risposto con un commento molto duro su lui e Courtney Love (“Dovrebbero andare in prigione per aver fatto uso di droga mentre aspettavano una figlia”) e Kurt Cobain ha chiuso la questione attaccandolo con queste parole: “Axl Rose è un razzista e un sessista e un omofobo. Non puoi stare con la sua band e con la nostra”. Il tema dell’atteggiamento nei confronti delle donne (come John Lennon, Kurt Cobain si definiva profondamente femminista) è la ragione principale della sua avversione verso i Led Zeppelin: “Mi piacciono alcune delle melodie che hanno scritto, ma dopo averli ascoltati molto mi sono reso conto che le loro canzoni sono sessiste. Parlano di sesso, di penetrazione, di quanto sono dotati, tutte cose che hanno iniziato a darmi fastidio già durante gli ultimi due anni di liceo”. La rivalità più famosa è quella con i Pearl Jam, che nel 1991 mentre i Nirvana escono con Nevermind esordiscono con Ten e lanciano il rock di Seattle nel mondo. “I Pearl Jam e gli Alice in Chains hanno fatto rock commerciale per anni e all’improvviso hanno smesso di cotonarsi i capelli e hanno indossato le camicie di flanella” ha detto nel 1992 in un’intervista con la rivista Flipside, “Non ha senso: si sono trasferiti a Seattle e fanno finta di esserci nati solo per firmare dei contratti discografici. È una cosa che mi offende”. Negli anni l’opinione di Kurt Cobain sui Pearl Jam non è cambiata ("Fanno troppi assoli” ha detto tra le altre critiche), ma è nata una stima reciproca con Eddie Vedder: “Le mie parole lo hanno ferito e mi dispiace perché è un bravo ragazzo e una bella persona” ha detto, “Non ho niente contro di lui, è solo che odio la sua band”.
Rock News