Rock News
21/01/2022
Quentin Tarantino ha un rapporto speciale con la musica dei suoi film: «Le canzoni mi aiutano a trovare lo spirito della storia» ha detto.
Fin dall’uscita nei cinema di Reservoir Dogs, il suo primo film del 1992, Tarantino ha scelto personalmente le colonne sonore, rivoluzionando il modo in cui la musica viene usata al cinema: in Reservoir Dogs sceglie una selezione di canzoni dagli anni ’60 agli anni ’80 sempre in contrasto con l’atmosfera del film (rendendo leggendaria la scena della tortura del poliziotto da parte di Michael Madsen con Stuck in the Middle With You degli Stealers Wheels) e dal momento che l’azione si svolge tutta nel weekend crea anche uno show radiofonico fittizio, chiamato K-Billy’s Super Sounds of the Seventies, condotto da un Dj interpretato dal comico Steven Wright.
Grazie alle scelte di Tarantino, alcuni brani sono entati nell’immaginario degli anni ’90, da You Never Can Tell di Chuck Berry e Girl You’ll Be a Woman Soon degli Urge Overkill in due scene cult di Pulp Fiction a Bang Bang (My Baby Shot Me Down) in Kill Bill Vol.1 fino ad Across 110th Street di Bobby Womack nella prima scena di Jackie Brown. La sua collezione di dischi è vastissima, passa dal soul al funk all’hip hop (per la serie di Kill Bill ha collaborato anche con uno dei suoi idoli, RZA dei Wu Tang Clan) ma quando gli è stato chiesto chi è il suo artista preferito in assoluto, Quentin Tarantino ha risposto senza dubbi: «Bob Dylan. Ho passato i 20 anni ad ascoltare vecchia musica rockabilly poi a 25 anni ho scoperto il folk e questo mi ha portato a Dylan».
Non ha mai potuto usare una canzone di Bob Dylan per i suoi film, ma in Grindhouse: Death Proof del 2007 gli ha reso omaggio con un’inquadratura su un juke box in cui si vede girare una copia del suo brano Gotta Serve Somebody del 1979 dall’album Slow Train Coming.
«Gli ho mandato anche una copia della sceneggiatura perché pensavo che avrebbe apprezzato i giochi di parole, le diverse voci nei dialoghi e la struttura». E se deve nominare la sua canzone preferita di Bob Dylan, Tarantino sceglie Tangled Up in Blue dall’album Blood on the Tracks del 1975: «Non è solo la mia canzone preferita di Dylan ma una delle mie preferite in assoluto» ha detto, «Il testo è così ambiguo che potresti scriverlo tu stesso ogni volta che lo canti. È come se Dylan stesse scherzando con l’ascoltatore, giocando sulle diverse interpretazioni che ognuno può dare delle parole».
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