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Lemmy Kilmister venne espulso da scuola a 14 anni: "Il preside mi bacchettò le mani e io lo presi a pugni". La storia della sua adolescenza
La storia dei primi passi nel mondo della musica di una delle più grezze, autentiche e riconoscibili icone del rock mondiale
«Sono nato a Stoke-on-Trent nel 1945. Mio padre era un prete anglicano e il modo in cui mi ha cresciuto mi ha allontanato per sempre dalla religione. Ha abbandonato me e mia madre e non l’ho più visto per 25 anni».
Inizia così la biografia di Ian Fraser Kilmister detto Lemmy, voce, basso e frontman dei Motorhead dal 1975 fino agli ultimi giorni della sua vita. Lemmy è morto il 28 dicembre del 2015 a Los Angeles, due settimane dopo aver festeggiato il suo 70esimo compleanno al leggendario Whisky a Go Go sul Sunset Strip, un posto che per anni è stato casa sua.
Sul palco, per onorare la sua carriera di irriducibile del rock’n’roll sono saliti Slash, Matt Sorum e Duff McKagan dei Guns N' Roses, Billy Duffy dei Cult, Zakk Wylde, Steve Vai, Scott Ian degli Anthrax e Billy Idol, mentre Lars Ulrich dei Metallica ha preso un aereo solo per sedersi di fianco a lui. Generazioni di band che hanno visto nei Motorhead un punto di riferimento come suono e in Lemmy un’icona di cosa vuole dire vivere e suonare al massimo della velocità quella musica che ha cambiato il mondo, il rock’n’roll e che lui ha scoperto ascoltando il primo album dei The Beatles, Please Please Me e Little Richard.
«Il mio lavoro quando salgo sul palco consiste nel farti sentire alto due metri e mezzo per due ore» diceva Lemmy. Un bassista implacabile che suonava il basso come una chitarra ritmica, una voce grezza, il microfono sempre nella stessa posizione, una presenza scenica che simboleggiava il lato più selvaggio, oscuro e potente del rock’n’roll. "We are Motorhead and we play rock’n’roll” diceva Lemmy ogni volta prima di iniziare un concerto. La sua attitudine era vicina al punk rock ma i Motorhead hanno ispirato l’hard rock, l’heavy metal e tutte le sue derivazioni SPEED e THRASH . Ventuno album, da Motorhead del 1979 a Bad Magic del 2015 e 40 anni di tour ininterrotti lo hanno fatto entrare nella storia del rock, almeno quanto gli innumerevoli aneddoti sulla sua vita.
In una delle ultime interviste con il magazine hard rock Louder Than War, Lemmy ha raccontato come avesse già in mente il suono dei Motorhead prima ancora di formare la band. Ha iniziato a suonare con i Rockin’ Vickers, poi dopo aver condiviso un appartamento a Londra con Noel Redding bassista della Jimi Hendrix Experience e aver fatto il roadie per Jimi Hendrix entra nelle band psichedeliche Sam Gopal e Opal Butterfly, infine si unisce al gruppo space-rock Hawkwind dalla quale viene cacciato dopo essere stato arrestato durante un tour in Canada per possesso di marijuana: «Il vero motivo era perché secondo i miei compagni di band era la droga sbagliata» ha raccontato lui stesso.
Prima ancora, quando viveva con la madre in un piccolo paese del Galles, Conwy, dopo aver visto i The Beatles al Cavern a 16 anni e aver imparato a suonare la chitarra e il basso da solo, faceva dei buchi nell’amplificatore per creare una distorsione naturale. E aveva già il carattere che lo ha reso famoso: «Sono stato espulso da scuola a 14 anni. Sono stato mandato in punizione dal preside che mi ha punito con una bacchettata sulle mani. Io mi sono alzato dalla sedia e l’ho preso a schiaffi». Todd Singerman, per 24 anni manager dei Motorhead ha detto di Lemmy: «Non era il tipo che saltava dalla gioia. Quando vedevi un sorriso, allora sapevi di averlo conquistato. Ma in fondo, era un animo molto gentile e dolce».