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Lemmy Kilmister e quella volta che provò a insegnare a Sid Vicious come suonare il basso

Redazione Virgin Radio

Il bassista dei Motörhead e quello dei Sex Pistols condivisero un appartamento

Nella storia del punk, i Sex Pistols sono sempre stati tra i più grandi protagonisti. Il merito va tutto all’attitudine, alle canzoni leggendarie e allo stile dei loro membri, non certo alla loro tecnica! Durante la loro carriera, possiamo dire che seguirono alla lettera il mantra del frontman dei The Fall: “Se devi suonarlo stonato, suonalo stonato per bene”.

C’è stato chi, però, ha provato a dare ad uno di loro, il bassista Sid Vicious, delle lezioni per imparare a suonare il basso come si deve. Il legame tra il compianto frontman dei Motörhead e il punk è sempre stato molto forte e, in particolare, Lemmy ha vissuto una forte vicinanza con i Sex Pistols: Johnny Rotten era un fan degli Hawkwind – in cui suonò Lemmy dal 1972 al 1975 – e spesso andava ai loro concerti. “Johnny Rotten era solito vedere gli Hawkind suonare – ha raccontato il bassista dei Motörhead a Louder Than War nel 2011 – me lo ricordo che compariva ai live, con i suoi capelli lunghi e i suoi cappotti meravigliosi”. E il rapporto era ancora più stretto con Sid Vicious: “Sid Vicious ha vissuto nel mio appartamento per un paio di mesi e ho provato ad insegnargli a suonare il basso, ma era senza speranza! Un giorno entrò di corsa in casa tutto eccitato e mi disse ‘Lemmy, ho avuto il lavoro con i Sex Pistols’ e io gli risposi ridendo ‘Grande, immagino come rider, visto che non puoi nemmeno suonare il basso, sei senza speranze!’”.

Il resto è storia, come il fatto che a Sid Vicious non è mai servito veramente, saper suonare il basso come si deve.

E così la pensava anche Lemmy che, sempre a Louder Than War, disse: “Il punk era straordinario. Era tutto ciò di cui il Rock and Roll aveva bisogno a quel tempo. Non ho mai avuto tempo per i Clash e la loro politica un po’ finta, ma i Damned e i Ramones erano fantastici. I Motörhead si adattarono a tutto questo perfettamente. Potevamo anche avere i capelli lunghi, ma i punk ci capirono da subito”.

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