Rock News
14/11/2020
Lenny Kravitz nella sua autobiografia Let Love Rule (scritta con David Ritz) ha raccontato di quando nei primi anni Ottanta a New York è riuscito a salvare una giovane prostituta dal suo protettore. Prima di diventare un musicista professionista Lenny la notte usciva di casa di nascosto quando i suoi genitori dormivano per poter partecipare alle jam session nei night club. Per riuscirci doveva strisciare nella camera da letto dei suoi e prendere le chiavi della macchina di sua madre (l’attrice Roxie Rocker), senza svegliarli e poi uscire.
Una sera Kravitz in un locale dove stava partecipando a una jam session incontrò una ragazza chiamata Jewel. Racconta che lei si avvicinò e che sembrava che ci stesse provando. Il musicista era ben contento dell'attenzione, perché a quei tempi donne così belle non gliene prestavano. Tuttavia, ad un tratto, lei iniziò a piangere rivelandogli che a mandarla era stato il suo protettore. L'obiettivo del ‘pappone’ era quello di avvicinare il giovane Kravitz per poter arrivare a suo padre, Sy, pensando potesse diventare un potenziale cliente fisso.
Conosceva il padre di Kravitz e la sua attività di produttore televisivo e cinematografico. Jewel gli disse allora che voleva uscire dal giro della prostituzione. Gli spiegò che era stata maltrattata da un membro della sua famiglia e che questa era diventata la sua vita. Kravitz, inorridito dalla storia, decise di aiutarla, ospitandola a casa propria e la presento anche alla madre che offrì a Jewel anche il suo aiuto e le parlò di un'organizzazione chiamata International Council for the Abused and Neglected (ICAN). Jewel accettò di entrare nel programma per poi essere affidata a suo nonno. Sfortunatamente, le cose non funzionarono e la donna si dette nuovamente alla fuga ma Kravitz racconta di averla aiutata anche in quella situazione. E che, anni dopo, finalmente, Jewel iniziò una nuova vita in Alaska.
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