Rock News
31/01/2020
Non solo strade del vino ma anche della birra. Sono tante e diverse le destinazioni da visitare per gli amanti del luppolo. La prima meta da non perdere è senza dubbio Berlino, dove micro birrifici organizzano tour in fabbrica, con degustazioni, e corsi di autoproduzione. Il Prater è la birreria più antica della capitale tedesca (attiva dal 1837), con il suo giardino di alberi di castagno, nel quartiere Prenzlauer Berg. Da non perdere anche la Berliner Bierfabrik, dove gli studenti di tecnologia della birra hanno fondato un’azienda di prodotti artigianali, non filtrati e non pastorizzati, nel quartiere di Marzahn. Infine, da segnare sul diario di bordo, il birrificio alla Marzahner Börse, l’antica borsa valori, con la sua selezione di birra speciale, che cambia ogni settimana; e il Berliner Republik, locale che fa le quotazioni sulla birra dalle ore 17 in poi, con una scelta di diciotto tipi di bevande tedesche alla spina.
Dublino è conosciuta nel mondo per la Guinness, prodotta nello Storehouse in St. James. Tuttavia, la città offre anche un’ampia scelta di altre birre da assaggiare al Porterhouse, uno dei birrifici artigianali più longevi del centro storico, ma anche al Black Sheep, che offre ventitré birre della Galway Bay Brewery in cui è situato il pub.
A Bruxelles la birra è stata riconosciuta patrimonio mondiale dell’Unesco, con più di 400 etichette, tutte nazionali, tra cui quelle d’abbazia, prodotte come da tradizione artigianale monastica. D’obbligo, una visita al Musée de la Bière di Grand Place: dedicato alla Corporazione dei birrai, ripercorre la storia della bevanda belga, tra armamentari antichi e degustazioni. Nelle brasserie storiche, come la Cantillon nel sobborgo di Anderlecht o come quella de la Senne nel comune di Sint-Jans-Molenbeek, sono di casa i palets de degustation di birre in produzione limitata. Da segnalare, ancora, in Rue Antoine Dansaert 188, il Brussels Beer Project: giovane azienda che propone il rinnovamento della tradizione birraia belga. E infine, nel quartiere Marolles, il birrificio En Stoemelings, che produce diverse birre tradizionali e locali, per un totale di seicento bottiglie a settimana, confezionate e a mano.
Seattle è un’ottima destinazione per bere birra, con la sua lunga storia di micro birrificazione. Tra i nomi da non perdere, c’è quello del birrificio Georgetown, nell’omonimo quartiere industriale, conosciuto per la sua chiara di Manny e per le birre di Stoup Brewing; il Cloudburst Brewing che, ospitato in un ex negozio di biciclette, vende birre sperimentali con ingredienti stagionali del mercato rionale; e, infine, il Pine Box, situato in un edificio coloniale del 1923, con una selezione eccellente di birre regionali e con i suoi trentatré rubinetti rotanti locali ed internazionali.
Negli ultimi anni, Portland (Maine), è diventata famosa per il gran numero di birrifici artigianali pro-capite: diciotto su 70mila abitanti. Da non perdere il Foulmouthed Brewing, situato in un vecchio garage per auto a sud della città, con una eclettica lista di rubinetti, ma anche l‘Allagash, birrificio in stile belga.
A Tokyo, molte birrerie all’aperto offrono un servizio all you can eat and drink, con un tempo limite di due ore. Nel parco di Hibiya, Hibeer Garden propone birre artigianali, mentre nei quartieri di Shinjuku e Shibuya il numero di locali dedicati alla birra artigianale aumenta notevolmente. Tra questi il Griffon, molto vicino al quartiere Kabukicho; il Good Beer Faucets, con quaranta tipi di birra alla spina; e il Craftheads, con una ventina di spine made Japan e USA. Gli amanti della birra artigianale possono sperimentare le settanta spine del Popeye Beer Club nel quartiere Ryogokua. Infine, è possibile godersi una bionda nella birreria in cima al monte Takao. Un’esperienza indimenticabile.
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