Personal Giulia
Mick Jagger non è mai riuscito a realizzare uno dei suoi più grandi sogni nel cassetto.
Ma di cosa si tratta? Riguarda la grande passione che Mick nutre per il cinema. Già a metà degli Anni Sessanta Mick e i Rolling Stones avevano creato una società con l'artista Mario Schifano, per produrre dei film. Peccato che la ditta durò lo spazio di una notte. Dopo aver firmato dal notaio gli atti costitutivi della società, Schifano commise l'errore di portare a letto la fidanzata di Keith Richards. Costui non la prese sportivamente e la società naufragò prima ancora di vedere la luce.
Meglio andò il sodalizio con il grande regista Martin Scorsese, che, grazie al rapporto privilegiato con i Rolling Stones, potè utilizzare hit come "Jumping’ Jack Flash" (in "Mean Streets"), "Gimme Shelter" (in "Quei bravi ragazzi", "Casino" e "The Departed") a un prezzo simbolico. Scorsese realizzò poi per la band il meraviglioso documentario "Shine a Light".
Il vero sogno di Mick Jagger era però quello di interpretare uno spaghetti western. Con la regia di un grande come Sergio Leone. Jagger aveva confidato: «Ho saputo che Ringo dei Beatles interpreterà un western italiano, non mi dispiacerebbe farlo anch’io. Potete procurarmi il numero di Sergio Leone?».
Mick Jagger riuscì a mettersi in contatto con il celebre regista italiano, ma la sua richiesta andò delusa. Leone infatti non aveva più intenzione di girare western e stava lavorando al suo capolavoro, "C'era una volta in America". Così, Ringo dei Beatles recitò nello spaghetti western "Blindman il pistolero cieco", di Ferdinando Baldi. E Mick si rifece interpretando un pistolero australiano nel film "I fratelli Kelly" di Tony Richardson.
(Foto Getty Images)