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Nel febbraio 1994 usciva Dookie, uno degli album più famosi dei Green Day. Al suo interno, oltre alle hit Basket Case e When I Come Around, anche il brano She, non una semplice dichiarazione d’amore ma anche il tentativo, da parte di Billie Joe Armstrong, di creare un inno al femminismo.
“Avevo una ragazza, Amanda, una studentessa californiana – ha raccontato il nostro Rock Ambassador a Rolling Stone USA – ho imparato un sacco sul femminismo, grazie a lei. Mi diede una sorta di educazione su certi temi che per me fu davvero tempestiva. Io ero solo un ragazzino un po’ tonto, che aveva mollato la scuola. Lei mi spiegava come le donne venissero da sempre oggettivizzate, e io la ascoltavo. Ho scritto She come una canzone d’amore per lei, ma a suo interno c’è anche la volontà di cercare di capire il suo modo di fare attivismo. Quando [nella canzone ndr] canto ‘Scream at me until my ears bleed’ [Urlami addosso finché non mi sanguinano le orecchie], sto dicendo ‘Sono qui per ascoltare’. In ogni tipo di attivismo, la prima cosa che devi fare è ascoltare”.
Tuttora, She rimane una delle canzoni dei Green Day preferite dal frontman, che la considera davvero fondamentale per la sua carriera.
Nonostante il brano non sfondò mai veramente, come invece fecero altre canzoni da Dookie, questo ebbe un suo momento di gloria grazie ad una esibizione dei Green Day al Madison Square Garden, nello specifico il concerto di Natale del 1994 dove altri altisonanti nomi erano Bon Jovi, Weezer e Hole. Billie Joe cantò She completamente nudo, coperto solo dalla sua chitarra. Questo momento memorabile aiutò She a farsi largo tra gli inni del punk rock e regalò alla band ancora più notorietà.
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