Apri gli occhi.
Sei in uno spazio chiuso.
Ti restano 90 minuti di ossigeno.
Il tuo unico collegamento con il mondo esterno è un misterioso telefono cellulare con una ricettività e una batteria limitate.
E ogni secondo che passa sei un secondo più vicino alla fine...
Paul si ritrova rinchiuso in una cassa di legno tre metri sottoterra con in tasca un cellulare, una matita e un accendino Zippo. Grazie a questi tre elementi, deve capire come è finito in quella cassa, per quale motivo e come fare a guidare i soccorritori fino a lui per poterlo liberare. Mentre i 90 minuti di aria a disposizione scorrono, mantenere la calma è sempre più difficile.
Interpretato dalla rivelazione Ryan Reynolds (X-Men le origini: Wolverine), Buried è una corsa contro il tempo che cattura la nostra attenzione e il nostro interesse per un'ora e mezza, e tutto grazie al suo stile narrativo, e senza la necessità di ricorrere ad elementi aggiuntivi.
La chiave che rende questo film unico nel suo genere è l'essere riuscito a far entrare lo spettatore nella testa confusa e tormentata di Paul Conroy, far sì che lo spettatore avverta l'umidità densa del suo sudore, il caldo soffocante, la mancanza di ossigeno, la sabbia che lacera e logora la sua pelle, il legno ruvido e scheggiato, i chiodi ricurvi, arrugginiti e pericolosi... un viaggio fisico dei sensi, un'esperienza attiva grazie ad una narrazione colma di colpi di scena: angoscia, dolore, panico, disperazione, calma, rassegnazione, violenza, negazione, terrore, speranza, tristezza, sofferenza, black comedy, esasperazione, fatica…
Dal 15 ottobre nei cinema
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