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Iron Maiden, Steve Harris: “Ritirarci? Solo se ci renderemo conto di non contare più nulla. Per ora non se ne parla”

Il bassista parla del futuro della band e dell’incredibile Legacy Of The Beast Tour

In questi ultimi anni sono tante le grandi band che hanno deciso di ritirarsi dalle scene, spesso facendo un ultimo tour mondiale, il cosiddetto “tour d’addio”, come ad esempio i KISS o i Mötley Crüe. Tuttavia, ci sono anche tanti altri gruppi tra i più longevi che, invece, non hanno alcuna intenzione di fermarsi, almeno finché avranno ancora qualcosa da dire: tra questi ci sono anche gli Iron Maiden, i quali, almeno per il momento, non pensano a un possibile ritiro dalle scene.

Lo ha confermato lo stesso bassista e fondatore della band heavy metal, Steve Harris, durante un’intervista ai microfoni di SiriusXM. Il musicista sostiene che finché le cose continueranno ad andare come stanno andando negli ultimi tempi, gli Iron Maiden continueranno a salire sul palco e a suonare: “Il tempo passa, è incredibile, è folle e spaventoso quello che accade con il tempo – ha detto pensando al passato, alla carriera della band e agli avvicendamenti nella line-up – Ma i tour sembrano sempre più grandi e sempre più belli, quindi cosa dire? È meraviglioso, ci stiamo davvero divertendo, tutti si stanno divertendo. Non so per quanto tempo ancora lo faremo, tutti pensano a questo... noi, invece, pensiamo solo a goderci completamente ogni singolo concerto. Prendiamo davvero ogni giorno così come viene”.

Tutti i componenti degli Iron Maiden hanno ormai sui 60 anni, per questo in molti si chiedono se anche loro stiano pensando al ritiro. Per il momento i fan possono stare tranquilli, perché Harris e soci intendono continuare: “Tutti noi pensiamo che se arriverà il momento in cui sentiremo di non contare più nulla, allora discuteremo di un possibile ritiro e quel momento sarà probabilmente la fine di tutto – ha spiegato il bassista – ma per ora non ci sentiamo così. Adesso pensiamo, al contrario, che stiamo decisamente dando ancora il nostro contributo, se così si può dire. Stiamo ancora facendo del nostro meglio e fin qui tutto bene. Non voglio sfidare il destino, ma stiamo davvero facendo bene”.

In effetti, chi può sostenere il contrario, soprattutto considerando l’incredibile spettacolo che la band sta portando in giro per il mondo ormai dall’anno scorso? Per questo tour dal titolo Legacy Of The Beast, ispirato al videogioco e al fumetto omonimi, il gruppo ha pensato a una scaletta davvero incredibile che racconta di diversi “mondi” connessi tra di loro, tra brani degli anni ’80 e pezzi degli album più recenti, più qualche sorpresa che continua a lasciare il pubblico a bocca aperta.

Mi sta davvero piacendo – ha detto in proposito Harris – mi piace suonare le canzoni più difficili o più tecniche. Ad esempio, mi piace davvero tanto suonare Fight Of Icarus, non l’abbiamo suonata per un lungo periodo [dal 1986 ndr]. Adesso la suoniamo con un ritmo leggermente più elevato rispetto all’originale dell’album, cosa che secondo me avremmo dovuto fare sin dall’inizio. Per questo motivo mi piace davvero suonarla, ma in realtà l’intera setlist è piacevole da suonare. Paradossalmente – ha continuato – non l’ho stabilita io. Di solito la componiamo io e Bruce insieme e questa volta pensavo fosse stato Bruce a scegliere i pezzi, ma a quanto pare è stato il nostro manager Rod Smallwood. Ma non importa di chi sia l’idea, l’importante è che sia una buona idea e questa lo è”. 

Ma il Legacy Of The Beast tour è spettacolare non solo per la grandiosa setlist, ma anche per la spettacolare scenografia: durante la canzone d’apertura, Aces High, sul palco compare una replica quasi a grandezza naturale dell’aereo militare Supermarine Spitfire dello Squadrone 302, attivo nel 1941. Impressionante è poi anche il numero delle date di questo tour: alla fine del 2019 gli Iron Maiden si saranno esibiti in ben 44 concerti tra Canada, Stati Uniti e Sud America. Se si considerano le 38 date in Europa del 2018, in totale questo tour si compone di ben 82 show e alla fine gli spettatori saranno molti di più di un milione, se si pensa che solo l’anno scorso sono stati più di 750mila.

Non è un caso se anche la stampa ha elogiato gli Iron Maiden per questi spettacoli; il Times ha definito questo tour come “uno show straordinario” e “un vero capolavoro sia per le performance che per le scenografie”. Di fronte a tutto questo non si può che dare ragione a Steve Harris: finché la band sarà in grado di creare uno spettacolo del genere, non avrà davvero alcun motivo per ritirarsi dalle scene.

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