Rock News
29/05/2019
Qualche giorno fa, mentre si trovava, tra l’altro, a Roma, Bruce Springsteen ha annunciato che tra i suoi progetti futuri c’è anche un nuovo album con la E Street Band, seguito da un tour. La notizia ha rallegrato tutti i fan ma non solo: anche il chitarrista Steven Van Zandt, Little Steven, è entusiasta al pensiero di poter presto tornare in studio di registrazione con il Boss.
Little Steven suona con lui dalla fine degli anni ’60 e, com’è facile comprendere, i due sono molto legati e anche quando sono lontani per i rispettivi impegni, restano sempre in contatto. Si sono sentiti, ad esempio, proprio nei giorni scorsi, come ha raccontato lo stesso musicista a NME: “Il nuovo album? Ne ha parlato l’altro giorno quindi spero sia tutto vero! – ha detto – quando l’ho sentito abbiamo parlato di varie cose, ma non ho ancora preso l’impegno e non abbiamo ancora programmato nulla. Ma lui è sempre pieno di impegni, quindi penso che nel giro di qualche mese riparleremo di ciò che intende fare, lui ha sempre la priorità per me. Se vuole iniziare il lavoro, lo inizieremo. Io sono impegnato fino al 6 novembre, ma abbiamo tempo per realizzare un nuovo disco con la E Street Band e per partire poi in tour”.
Little Steven, insomma, è prontissimo per questa nuova avventura musicale con il Boss, anzi, sembra quasi non vedere l’ora di iniziare a lavorare. Tuttavia, sebbene il nuovo album e il tour promozionale siano nei progetti di Springsteen per il 2020, adesso ci sono altre cose non meno importanti: il mese prossimo, infatti, uscirà Western Stars, un disco nel quale l’artista si è cimentato nella musica del Sud della California degli anni ’70, attraverso la quale intende proprio raccontare storie dell’Ovest americano, come ha spiegato qualche giorno fa.
Prendendo come esempio l’ultimo lavoro del Boss, Steven Van Zandt ha spiegato che secondo lui i progetti solisti possono rappresentare per i musicisti più giovani un’ottima esperienza per imparare e per crescere musicalmente. “È qualcosa di salutare! – ha detto il chitarrista – suggerisco alle giovani band di fare la stessa cosa. Datemi retta, se avete una band è un miracolo, quindi non datela per scontata. Dopo un paio di album, se volete realizzare un progetto solista allora fatelo, ma poi tornate sempre dalla band. Anche se succede ogni due anni – ha sottolineato per poi concludere – ma è estremamente importante rendersi conto dell’importanza di esperienze come questa, perché non bisogna mai dare per scontata la chimica che si crea in una band. È una cosa rara e speciale”.
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