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Keith Flint, arriva il responso del medico legale: “Prove insufficienti per affermare sia stato un suicidio”

I risultati delle analisi hanno dimostrato che il frontman dei Prodigy aveva assunto alcool e droghe prima di morire.

A poco più di due mesi dalla morte di Keith Flint, tragedia che ha sconvolto il mondo della musica, arrivano i risultati degli esami condotti sul corpo per accertarne le cause della morte. Com’è noto, il frontman 49enne dei Prodigy è stato ritrovato impiccato nella sua casa dell’Essex: il suicidio, insomma, è apparso subito evidente, infatti il decesso non è stato considerato sospetto dalle autorità durante i primi rilievi. La causa della morte era stata identificata come asfissia, ma gli esami tossicologici hanno rivelato dei dettagli importanti.

Secondo quanto emerso nel rapporto redatto dal medico legale Caroline Beasley-Murray e riportato oggi dal giornale Halstead Gazette, infatti, prima di morire Keith Flint aveva assunto un mix di cocaina, codeina e alcool. Per questo motivo, secondo la coroner non ci sarebbero elementi sufficienti per considerare quanto accaduto come un suicidio, inteso come atto compiuto volontariamente.

Ho considerato l’ipotesi del suicidio – ha spiegato il medico – ma per certificarla, attraverso i miei esami, avrei dovuto scoprire che, in base alle probabilità, il signor Flint aveva concepito l’idea e per poi prendere deliberatamente la decisione di commettere quel gesto, ben consapevole che lo avrebbe portato alla morte. Tuttavia, esaminando tutte le circostanze, ho invece constatato che non ci sono sufficienti prove per affermare tutto ciò. Forse ha solo fatto qualche sciocchezza e poi qualcosa è andato storto in modo orribile? In base alla valutazione di tutte le prove, dovrò certificare che si tratta di una morte sospetta”.

In sostanza, secondo la dottoressa Beasley-Murray, non si può affermare con certezza che Keith Flint abbia deciso coscientemente di suicidarsi: avendo assunto sostanze stupefacenti e alcool, infatti, il cantante potrebbe aver commesso il folle gesto di impeto e dunque senza rendersi davvero conto di ciò che stava facendo, né tanto meno che quell’azione lo avrebbe ucciso. Come ha ribadito anche il medico, nessuno potrà mai sapere cosa gli sia davvero passato per la testa quella sera, per questo motivo la morte verrà classificata come sospetta.

Intanto, i Prodigy ieri hanno di nuovo lanciato su Instagram un messaggio ai loro fan, invitandoli a chiedere aiuto nel caso in cui abbiano problemi di natura psicologica: “Se state lottando contro la depressione, la dipendenza o tendenze suicide – hanno scritto nel post – per favore, non soffrite in silenzio. I Prodogy supportano pienamente la campagna di sensibilizzazione per promuovere la salute mentale e per riconoscerle l’importanza che merita”.

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