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The Cure, Robert Smith parla del nuovo album: “Sarà dark e incredibilmente intenso” e poi risponde a una giornalista in modo epico. Guarda il video
La band è entrata a far parte della Rock and Roll Hall of Fame e si è resa protagonista di un video che sta spopolando in rete!
I Cure sono tornati: durante la grande cerimonia del 29 marzo la band inglese è stata introdotta nella Rock & Roll Hall of Fame dal frontman dei Nine Inch Nails, Trent Reznor e poi si è esibita suonando alcuni brani come Love Song e Boys Don’t Cry. In seguito, sul red carpet, la band ha ricevuto gli applausi e i complimenti del pubblico e dei giornalisti. Tra questi, c’era una reporter che si è resa protagonista di un video che è già diventato virale sui social.
La giornalista ha avvicinato il cantante e, con una voce squillante e con un entusiasmo forse un po’ esagerato, gli ha detto: “Congratulazioni ai Cure, appena entrati nella Rock & Roll Hall of Fame 2019! Siete entusiasti come lo sono io?”. Di fronte a questa domanda, Robert Smith ha risposto con il suo solito humor, quella sottile e pungente ironia che ha fatto letteralmente impazzire i fan: “A giudicare dalla tono della voce – ha detto – no”. La risposta del frontman è stata definita “meravigliosamente British” ed “esilarante”: “Questo è il modo più divertente per iniziare un’intervista, amo Robert Smith”, ha twittato un fan. “Non pensavo che fosse possibile per me amare Robert Smith più di quanto già non lo amassi. Mi sbagliavo”, questo è un altro dei tantissimi commenti ed elogi diretti all’artista per questo siparietto davvero incredibile.
Ecco il video che ha fatto il giro del web:
this is the funniest start to an interview i have ever seen i love robert smith man pic.twitter.com/7H4okzPX0L
— al (@_hidingwithboys) 30 marzo 2019
Scherzi a parte, la cerimonia per l’ingresso nella Rock & Roll Hall of Fame ha anche rappresentato per il gruppo l’occasione per parlare del loro nuovo lavoro. Era il 2008, infatti, quando è uscito 4:13 Dream e sono dunque quasi 11 anni che i fan aspettano un nuovo disco. L’attesa, però, sembra ormai quasi finita, come ha confermato lo stesso Robert Smith. Proprio in occasione della cerimonia di venerdì scorso, il cantante ha parlato del nuovo disco, spiegando a Rolling Stone che è stato registrato ai Rockfield Studios, nel Monmouthshire: “Abbiamo lavorato nello studio dove i Queen hanno registrato ‘Bohemian Rhapsody’ – ha detto – è un grande studio in mezzo al nulla. Abbiamo solo suonato per tre settimane ed è stato grande. So che lo dicono tutti, ma è stato dannatamente bello”.
Parlando più specificatamente dell’album, Smith ha rivelato che potrebbe essere addirittura un disco triplo per quanto materiale è stato prodotto in questa lunga sessione in studio: “È un disco molto dark – ha spiegato – ed è incredibilmente intenso. Le canzoni durano tipo 10-12 minuti. Abbiamo registrato in tutto 19 brani, quindi adesso non ho idea di cosa fare. Gli altri dicono di fare un album triplo, ma io invece dico di no. Sceglierò 6 o al massimo 8 canzoni e faremo un solo disco. Penso che farò felici i fan irriducibili e, allo stesso tempo, farò infuriare tutti gli altri davvero tanto. Ma alla mia età sono ancora cupo e tenebroso”.
I Cure nei prossimi mesi saranno impegnati con un tour mondiale che partirà il 24 maggio a Sydney e che toccherà anche l’Italia, il 16 giugno al Firenze Rock, dunque l’uscita del disco non è imminente, ma nemmeno troppo lontana: “Finiremo l’album prima dell’estate e durante i mesi estivi procederemo con il mixaggio. La data di uscita? – ha detto ancora Smith – non lo so, a ottobre forse, ad Halloween!”.
Ma il nuovo album non è l’unico dei progetti della band per quest’anno: Smith, infatti, sta pianificando altri concerti negli Stati Uniti per festeggiare il 30esimo anniversario dell’uscita dell’album Disintegration del 1989. “Faremo degli show nei palazzetti a New York e Los Angeles – ha spiegato – ma penso che forse dovremmo farli in spazi più grandi. Vorrei fossero dei grandi show, perché si tratta di un grande album. Quando abbiamo realizzato i nostri primi tre album, abbiamo fatto tre serate al Beacon di New York, era molto più punk all’epoca e noi stavamo cercando di ricreare quell’atmosfera. Ma penso che Disintegration sia semplicemente grande. Quindi abbiamo bisogno di fare qualcosa di grande. Probabilmente ne riparleremo a Natale”.
Al momento solo i primi quattro concerti dell’imminente tour saranno degli show dedicati all’anniversario di Disintegration e si terranno tutti e quattro alla Sydney Opera House, in Australia; è dunque molto probabile, però, che a fine anno i Cure ripetano lo spettacolo negli Stati Uniti in qualche grande arena, come spiegato dal cantante.