Rock News
Bohemian Rhapsody: le scene eliminate dalla versione cinese. Censurata la sessualità di Freddie. Ecco la lista
Il biopic è uscito anche nelle sale cinesi ma privato di alcune scene ritenute non appropriate dalle autorità di Pechino
Dopo il successo ottenuto in tantissimi paesi, Bohemian Rhapsody è finalmente arrivato anche nei cinema cinesi: in questo caso, però, il biopic sui Queen è stato tagliato perché le autorità di Pechino hanno ritenuto opportuno censurare alcune scene considerate “inappropriate” per il pubblico cinese, come ad esempio quelle con riferimenti all’omosessualità di Freddie Mercury.
In particolare, secondo quanto riportato dalla CNN, sarebbero sei gli elementi rimossi dalla versione di Bohemian Rhapsody uscita in Cina, per un taglio totale di oltre due minuti di film: sono state censurate la scena del bacio tra Mercury e Paul Prenter, l’intera sequenza di I Want To Break Free dove i componenti della band sono vestiti da donna, la scena durante la quale Freddie fa coming out con l’allora fidanzata Mary Austin, una scena di un incontro tra Freddie e il suo compagno Jim Hutton, e poi varie altre immagini considerate allusive alla sessualità del cantante, come ad esempio un’immagine in cui viene inquadrato da vicino il suo bacino durante l’esibizione dei Queen alla BBC.
Ovviamente, dai dialoghi del film è stata rimossa completamente la parola “gay” e qualsiasi immagine dove due uomini si baciano; l’unica scena che non è stata eliminata è quella durante la quale Freddie rivela la sua omosessualità alla sua famiglia.
In realtà, l’omosessualità non è illegale in Cina, però dal 2016 le autorità di Pechino hanno deciso di vietare qualsiasi tipo di riferimenti a relazioni tra persone dello stesso sesso in qualsiasi tipo di programma televisivo o di film. Nello specifico, il governo cinese elimina sistematicamente qualsiasi tipo di contenuto che richiami in qualche modo ciò che loro definiscono “comportamenti sessuali anormali”, tra i quali includono, appunto, anche le relazioni omosessuali.
Il regista cinese, nonché attivista LGBT, Fan Popo, ha spiegato alla CNN che, sebbene la Cina cerchi di presentarsi al mondo come un paese di mentalità aperta, la realtà è un’altra perché, appunto, sono molto severe le restrizioni e le censure su qualsiasi tipo di riferimento allo “stile di vita occidentale” ritenuto inopportuno dal governo. “Più che omofobici – ha detto l’attivista – penso che i censori cinesi siano sessuofobici. Probabilmente sono le persone più conservatrici della Cina, per questo motivo sono stati scelti per fare questo lavoro”.
Nonostante i tagli e le censure, in tanti sostengono che comunque l’uscita di Bohemian Rhapsody rappresenti un passo in avanti e una vittoria per la comunità LGBT, ma Fan Popo non la pensa così: “Se ci accontentiamo di questo tipo di ‘vittoria’ – ha spiegato - allora il mondo intero inizierà a sottomettersi alle autorità, i creatori dei film non saranno rispettati e non esisterà alcun tipo di tutela degli interessi del pubblico”.
Secondo l’Hollywood Reporter, la Cina avrebbe permesso l’uscita di Bohemian Rhapsody solo ed esclusivamente perché il film ha riscosso un successo globale e dunque il paese non poteva rimanerne fuori, considerando anche la vittoria di Rami Malek agli Oscar. Come se non bastasse, il film in realtà sarebbero stato proiettato solo in una rete di cinema d’essai: come sempre, è il pubblico a decretare il successo di un’opera e, nonostante le censure e le resistenze del governo di Pechino, i cinesi hanno dimostrato di apprezzare il biopic, considerando che in un weekend l’incasso al botteghino è stato di circa 6,6 milioni di dollari, un ottimo risultato, se si considera che, appunto, il film è uscito in un numero relativamente ristretto di sale.
La Cina, tra l’altro, non è neanche l’unico paese ad avere tagliato il film per questo motivo: a novembre scorso in Malesia è stata effettuata un’operazione di censura sul film considerata eccessiva dai media e dal pubblico, anche se poi, dopo le polemiche, i censori hanno negato di aver eliminato alcune scene.