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Linkin Park: Mike Shinoda contro gli articoli speculativi sulla morte di Chester. «I media sono come gli spacciatori di crack»

Oltre a Chester, Shinoda ha parlato anche del trattamento riservato dai media a Cornell, Anthony Bourdain e Kurt Cobain

Linkin Park: Mike Shinoda contro gli articoli speculativi sulla morte di Chester. «I media sono come gli spacciatori di crack»

18/07/2018

Mike Shinoda si è scagliato contro il modo con cui i media hanno raccontato la morte del suo amico Chester Bennington, di Chris Cornell, di Anthony Bourdain, di Kurt Cobain e tanti altri. Il paragone che ha usato Shinoda è quello con gli spacciatori (cioè i siti di gossip) e la droga (gli articoli). «Io non sono mai stato un tossico, ma quando si parla di dipendenze, vengono spesso descritte come un demone sulla tua spalla, una scimmia sulla schiena, una voce che ti dice di fare qualcosa».

Ma la voce non ti dice, secondo Shinoda, «vai a comprare il crack», usa metodi molto più subdoli per farti entrare in contatto con chi ha quello che può danneggiarti. «Senti Johnny, vedi Johnny come sta... poi guarda caso Johnny ha il crack».

La stessa cosa, secondo Mike Shinoda, accade con le notizie sulla morte, spesso per suicidio, delle celebrità come il suo compagno di band Bennington. «Leggi qualcosa e pensi: sono curioso, fammi cliccare. Clicchi e sei riempito di informazioni, la storia di Bourdain, o di Chester. E non puoi tornare indietro. Non fatelo, amici. Non fatelo. L'attenzione è una risorsa limitata. È come la scimmia che ti dice di andare dallo spacciatore. Siate consapevoli di quello che leggete». 

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