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David Gilmour sui Pink Floyd: "The Wall è stato il nostro momento peggiore, avevamo perso di vista il significato del nostro lavoro"

Redazione Virgin Radio

Il leggendario chitarrista: "Fino ad Animals eravamo in controllo, poi siamo andati in pezzi, ognuno a modo suo"

In un’intervista del 2002, analizzando con la sua tipica lucidità e il suo linguaggio diretto la storia dei Pink Floyd, David Gilmour ha dato una spiegazione piuttosto secca sul motivo per cui la band si è sciolta. «Eravamo convinti di poter fare qualsiasi cosa, e questo ci ha corrotto. E poi sono arrivati i soldi, che ti portano sempre via qualcosa dentro».

Mentre scriveva il testo di Money per The Dark Side of the Moon, anche Roger Waters ha iniziato ad avere dei dubbi: «Mi interessavano le cose materiali, stavo diventando anche io un capitalista. È una cosa che devi accettare». David Gilmour ha parlato anche di un crollo creativo, oltre che delle relazioni all’interno della band: «Fino ad Animals eravamo in controllo, poi siamo andati in pezzi, ognuno a modo suo. The Wall è stato il nostro momento peggiore, avevamo perso di vista il significato del nostro lavoro».

In un certo senso, il racconto di The Wall, con la progressiva alienazione del protagonista, la rockstar Pink, era un allegoria della grandezza raggiunta dai Pink Floyd dopo il successo mondiale di The Dark Side of the Moon. Roger Waters crea l’immagine del muro che divide l’artista dal pubblico, le tensioni in studio diventano insopportabili (il tastierista Richard Wright viene addirittura licenziato da Waters, e poi richiamato per il tour), ma il risultato è uno dei dischi più potenti e geniali nella storia del rock. 

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