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Bono difende Bruce Springsteen contro gli attacchi di Trump: "C'è solo un Boss in America"

Il rocker irlandese ha replicato dopo le recenti dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti

Bono difende Bruce Springsteen contro gli attacchi di Trump: "C'è solo un Boss in America"

30/05/2025

Bruce Springsteen non si ferma. Dopo aver pubblicato un EP con i brani che ha eseguito nelle prime date del tour europeo a Manchester (Land of Hope and Dreams e My City of Ruins) introdotti da alcune delle sue dichiarazioni politiche più forti e dirette contro il governo di Donald Trump e il tradimento degli ideali americani, ha ripetuto quasi parola per parola il suo discorso anche nella data di Lille in Francia del 24 e 27 maggio: “Casa mia, l’America che amo, l’America di cui ho scritto e che è stata un faro di speranza e libertà per 250 anni, è attualmente nelle mani di un’amministrazione corrotta, incompetente e traditrice. Questa sera chiediamo a tutti coloro che credono nella democrazia e nel meglio dell’esperienza americana di alzarsi con noi, di alzare la voce contro l’autoritarismo e di far risuonare la libertà” ha detto prima di Land of Hope and Dreams (che ha dato il titolo al tour) e di Death to My Hometown brano da Wrecking Ball del 2012 in cui ha denunciato la recessione economica.

Prima di My City of Ruins invece ha detto: “In America stanno perseguitando le persone che usano il loro diritto alla libertà di parola e esprimono il loro dissenso Provano piacere a infliggere dolore ai lavoratori americani, perseguitano chi fa uso del diritto alla libertà di parola e si schierano coi dittatori. La maggioranza dei nostri rappresentanti eletti non è riuscita a proteggere il popolo americano dagli abusi di un presidente inadatto e di un governo farabutto. Non hanno idea di cosa significhi essere profondamente americani. L’America di cui vi ho cantato per 50 anni è reale e, a prescindere dai suoi difetti, è un grande Paese con un grande popolo. Sopravviveremo a questo momento”.

Donald Trump ha risposto nel suo stile aggressivo, insultandolo sul suo social Truth e insinuando anche di voler avviare un’indagine federale (senza specificare i dettagli) sulle attività di supporto di Bruce, Beyonce e Bono Vox alla sua avversaria Kamala Harris durante l’ultima campagna elettorale. Negli ultimi messaggi, Trump sembra addirittura minacciare Springsteen scrivendo: “Dovrebbe tenere la bocca chiusa finché non rientrerà in America. Poi vedremo come andrà a finire per lui”.

Il mondo del rock si è subito schierato con Springsteen, da Neil Young (che ha scritto: “Smettila di pensare a quello che dicono le rockstar pensa a salvare l’America dal casino che hai combinato”) a Eddie Vedder che ha parlato a favore della libera espressione a Tom Morello che ha detto: “Per tutta la sua vita Bruce ha rappresentato giustizia, verità, democrazia e uguaglianza. Trump è arrabbiato perché ha un pubblico molto più grande di lui. Che si fotta”. L’ultimo è Bono Vox che ospite del Jimmy Kimmel Show dove ha presentato la serie televisiva Stories of Surrender che racconta i suoi spettacoli teatrali basati sulla sua autobiografia è stato molto chiaro e preciso: “Credo che in America ci sia un solo Boss”.

Poi è entrato nel dettaglio della questione: “Voglio dire solo due cose. La prima: essere accostato a Bruce e Beyoncé è un onore. Suonerei il tamburello in una band con loro. Secondo: nè io nè gli U2 siamo mai stati pagati per fare concerti a favore di nessun candidato o partito politico. Non è mai successo”.

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