Rock News
13/05/2025
Gli Who hanno annunciato il loro ultimo tour in Canada e Stati Uniti, The Song is Over Tour che inizierà il 16 agosto in Florida e terminerà dopo sedici date il 28 settembre a Las Vegas. «Un tour fatto di ricordi, amore e risate. Un ultimo saluto ai nostri fan storici, e un invito per chi ancora non ci conosce. Unitevi a noi» ha detto Pete Townshend, mentre Roger Daltrey ha ricordato il legame speciale degli Who con il pubblico americano, iniziato nel 1967: «L’accoglienza degli americani è sempre stata incredibile: mi ha dato la stessa sensazione che provavo ascoltando il rock per radio da ragazzo. Libertà musicale. Ribellione generazionale. Per me, l’America è sempre stata grande».
Mentre tutti aspettano l’annuncio di nuove date anche in Europa e Inghilterra per uno dei “farewell tour” più iconici di sempre, tanti musicisti stanno rendendo omaggio agli Who e alla loro eredità musicale fatta di sperimentazione, elettricità, energia. Tra i loro fan ci sono da sempre Eddie Vedder (che ha fatto spesso cover degli Who dal vivo con i Pearl Jam), Billie Joe Armstrong dei Green Day («Tommy è come un’opera di Beethoven. Gli Who sono il simbolo di tutto quello che il rock’n’roll rappresenta per me: la musica classica moderna del ventesimo e ventunesimo secolo»), Geddy Lee dei Rush («La band che mi ha cambiato la vita») e Bono che li ha introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1990 dicendo: «Più di ogni altro gruppo mai esistito, gli Who sono stati il nostro modello. Li amo e li odio per questo».
Anche Liam e Noel Gallagher degli Oasis, che si sono sempre dichiaratamente ispirati ai Beatles e hanno fortemente voluto essere considerati la più grande rock band d’Inghilterra dopo di loro hanno parlato della loro passione per gli Who. «Quadrophenia è uno dei miei dischi preferiti di tutti i tempi» ha detto Liam Gallagher, «Sono un grande fan degli Who, soprattutto per lo stile».
Noel Gallagher invece ha detto: «Gli Who sono una band di cui l’Inghilterra deve andare fiera, come i Sex Pistols». Dopo averli visti in concerto (Noel ha suonato anche con loro sul palco della Royal Albert Hall di Londra in un concerto benefico nel 2000) ha anche stupito tutti dicendo: «I Rolling Stones erano una cover band blues, i Beatles erano un gruppo pop». Poi si è corretto: «I Beatles erano delle divinità, le canzoni degli Who erano più facili da imparare. Quindi se avessi avuto sedici anni nel 1966 sarei stato un fan degli Who. Mi piacevano anche i vestiti, lo stile e la loro personalità: Pete Townshend sempre agitato, Roger Daltrey irascibile e Keith Moon fuori di testa».
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