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Red Hot Chili Peppers, John Frusciante chiese aiuto a sua mamma per la registrazione di Under The Bridge

L'intera band aiutò Anthony Kiedis nella confezione di uno dei più grandi brani di sempre della loro discografia

Red Hot Chili Peppers, John Frusciante chiese aiuto a sua mamma per la registrazione di Under The Bridge

12/05/2025

Nell’aprile del 1991 i Red Hot Chili Peppers arrivano a Laurel Canyon, la valle magica degli hippy dietro alle Hollywood Hills per registrare il loro quinto album a The Mansion, una antica villa del 1918 disabitata da tempo, in cui il produttore Rick Rubin ha costruito uno studio di registrazione. Ci restano tre mesi, vivono insieme, tranne Chad Smith che non vuole dormire nella sua stanza perché è convinto che ci siano i fantasmi (secondo la leggenda in quella casa ha abitato anche il magio Houdini, ma è una informazione che non è mai stata verificata), scrivono e registrano le canzoni di Blood Sugar Sex Magik che li lancia al successo arrivando al numero tre in classifica in America e vende tredici milioni di copie.

«Io ho avuto l’idea della casa, ma sono stati loro a decidere che non se ne volevano andare più» ha detto Rick Rubin: «Gli ho detto: qui c’è tutto quello che serve per fare un disco perfetto. Se vi manca qualcosa vuol dire che non serve». È uno dei dischi definitivi degli anni 90 e una sintesi perfetta del suono crossover tra funk e rock dei Red Hot Chili Peppers e una dichiarazione di amore e paura verso Los Angeles la città affascinante, decadente e pericolosa a cui Anthony Kiedis dedica la strofa: «A volte mi sento come se la mia unica amica sia la città in cui vivo, la città degli angeli».

È la prima strofa di Under the Bridge, il singolo con cui i Red Hot Chili Peppers lasciano il segno sugli anni 90: John Frusciante crea un giro di chitarra ispirandosi a Jimi Hendrix, Gus Van Sant gira un video iconico e Under The Bridge arriva al numero due in classifica. Anthony Kiedis ha scritto il testo partendo da un poesia che ha scritto sulle sue dipendenze (e la tragedia della morte per overdose del suo amico Hillel Slovak) e non sa se registrarla con la band perché la considera troppo personale, ma Chad Smith e John Frusciante lo convincono («Il testo era triste e così ho scritto degli accordi allegri» ha detto il chitarrista) e ci lavorano per settimane con Flea.

Per creare l’effetto travolgente che serve a rendere il pezzo indimenticabile, Frusciante pensa ad un coro sull’ultima strofa “Under the bridge downtown” e per avere l’intonazione giusta chiama sua madre, Gail Bruno, una vocalist esperta che canta da sempre in un coro. È lei a registrare la melodia principale del coro, che viene poi duplicata da Rick Rubin e contribuisce a far diventare Under the Bridge il pezzo più famoso dei Red Hot Chili Peppers.

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