The Cure, Robert Smith pensa di ritirarsi tra 5 anni: "Avrò 70 anni, quella sarà la fine della band"

Lo scorso 21 aprile, Robert Smith dei Cure ha compiuto 65 anni. Nel suo complesso mondo creativo, il trascorrere del tempo e l’età hanno sempre avuto una grande importanza. Nel 1989, quando ha scritto uno dei dischi più belli dei Cure, Disintegration ha spiegato l’origine della sua ispirazione dicendo: “Improvvisamente mi sono reso conto che stavo per compiere trenta anni e non avevo ancora scritto un capolavoro”. Arrivato al traguardo dei 65 anni, e con un nuovo album Songs of a Lost World in arrivo il 1 novembre dopo 16 anni di attesa, Robert Smith ha condiviso le sue riflessioni: “Ho avuto una vita privilegiata, sono stato molto fortunato e continuo a fare quello che ho sempre fatto. Ci sono stati diversi momenti della mia vita in cui non pensavo di arrivare a 30 anni, ma neanche a 40 o 50”.

Robert Smith ha detto di aver trovato con l’età una serenità che ha cercato a lungo: “Sono più rilassato di prima, anche se la mia mente non funziona con la stessa lucidità”. Le canzoni di Songs of the Lost World sono profonde, intense e oscure, ispirate anche ai lutti di Robert Smith, che nel 2019 ha perso entrambi i genitori James e Rita e un fratello: “La morte è un tema che c’è sempre stato nelle canzoni dei Cure, adesso è diventata un elemento più presente nel quotidiano. Quando sei giovane tendi a vedere la morte in modo romantico, poi capita alla tua famiglia o ai tuoi amici e cambia tutto”. I Cure hanno programmato un lungo tour che dovrebbe portarli in giro per il mondo fino al 2028, anno del cinquantesimo anniversario della band, che ha esordito nel 1978 con il singolo Killing an Arab.

Subito dopo, Robert Smith ha già pensato al suo ritiro: “Avrò 70 anni nel 2029. E a quel punto sarà davvero finita. Se ci arrivo, quella sarà la fine della band”.