Rock News
19/10/2024
Michael Stipe ha spesso dichiarato che non avrebbe mai immaginato il percorso straordinario della sua band, i R.E.M. che dal circuito underground dei college di Athens, Georgia negli anni Ottanta sono arrivati a determinare il suono del rock alternativo degli anni Novanta, portandolo nel mainstream. «La vera eredità dei R.E.M. non sono le band che suonano come noi» ha detto una volta, «ma le band che hanno trovato la loro strada autentica e personale».
Si riferiva soprattutto ai Nirvana del suo amico Kurt Cobain che li ha sempre presi come punto di riferimento. I critici hanno scritto che l’intuizione artistica perfetta di Michael Stipe, messa a punto in album come Document e Fables of the Reconstruction sia stata quella di trovare un equilibrio tra la forza melodica del rock’n’roll del passato e un suono volutamente non commerciale, ottenuto grazie ai suoi testi spesso incomprensibili.
Il momento di massima espressione del suo modo di scrivere al limite tra pop e indie è secondo Michale Stipe nelle strofe allo stesso tempo luminose ed inquiete del singolo più famoso dei R.E.M: Losing My Religion. Lanciato il 19 febbraio 1991 da un videoclip iconico diretto da Tarsem Singh e da un giro di mandolino ipnotico creato da Peter Buck, Losing My Religion esce come primo singolo dall’album Out of Time, arriva al numero quattro in classifica in USA, vince due Grammy Award e lancia la band al successo nel mondo.
Secondo Michael Stipe, Losing My Religion è la sua «ode all’amore non corrisposto», una canzone in equilibrio sul limite dell’ossessione, ispirata nell’atmosfera e nel suono coinvolgente a Every Breath You Take dei Police. «La cosa più toccante di Losing My Religion è che la persona che ama non sa neanche se l’altra persona è consapevole della sua esistenza». Un punto di svolta nella sua carriera di autore secondo Michael Stipe, e il vertice creativo raggiunto dai R.E.M: «Un testo che è entrato a far parte della musica più bella che Mike, Peter e Bill abbiano mai composto e mi abbiano mai fatto sentire».
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