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Iron Maiden, Bruce Dickinson svela i suoi dischi hard rock preferiti di sempre (e non mancano le sorprese)

Il rocker inglese ha ripercorso la storia del rock raccontando ai fan le sue influenze

Iron Maiden, Bruce Dickinson svela i suoi dischi hard rock preferiti di sempre (e non mancano le sorprese)

23/05/2024

Dopo due date speciali al Whisky a Go Go di Los Angeles, Bruce Dickinson è partito per il suo tour solista (il primo da 20 anni) per promuovere il suo album The Mandrake Project, uscito il 1 marzo. Prima di tornare sul palco, Bruce Dickinson ha fatto diversi incontri con i fan e interviste, raccontando i temi di The Mandrake Project un concept album accompagnato da una serie di fumetti in dodici volumi “che racconta una storia dark di potere, abuso e lotta per l’identità” come ha detto lui stesso. Oltre ad immergersi nelle storie distopiche e nell’immaginario del suo album, Bruce Dickinson ha ripercorso la storia del rock raccontando ai fan le sue influenze e i suoi album preferiti di sempre nel mondo hard rock e metal. Il risultato è una raccolta di classici, con quattro album fondamentali ai primi posti

Black Sabbath – Sabbath Bloody Sabbath (1973)
“Ero un ragazzino quando è uscito, la prima cosa che mi ha colpito era la copertina. Chi era quella ragazza? Un grande album, come i primi due e anche Vol.4. I Black Sabbath sono stati incredibilmente costanti, grazie a Geezer Butler e Tony Iommi. Con loro ognuno dei vari cantanti è stato grande: Ozzy Osbourne, Ronnie James Dio. Mi piace anche l’album che hanno fatto con Ian Gillian, Born Again. Non piace a nessuno, a me sì”

Rainbow - Rising (1978)
“Il disco che mi ha fatto scoprire la voce di Ronnie James Dio. Avevo sedici anni e quando l’ho sentito ho detto: chi è che canta così? E l’altro è l’ex chitarrista dei Deep Purple, Ritchie Blackmore? Non sapevo chi fossero. Uno degli album più corti che siano mai stati fatti, dura solo 38 minuti, ma è un classico, sei canzoni incredibili che hanno cambiato la storia della musica. Credo che i Rainbow meriterebbero un maggior riconoscimento anche fuori dal mondo metal. Mi piace anche Down to Earth che hanno fatto con il cantante Graham Bonnet. Eyes of the World è uno dei pezzi migliori dei Rainbow.”

Judas Priest – British Steel (1980)
“Sicuramente la loro copertina migliore: la guardi e capisci che si tratta di un disco metal. Ho iniziato ad apprezzare i Priest abbastanza tardi, quando sono venuti in tour con gli Iron Maiden. Avevano appena pubblicato Screaming for Vengeance, un grande album. Adrian Smith chitarrista dei Maiden era molto più fan di me, ma quando li ho visti dal vivo ho capito che sono grandi.”

AC/DC – Powerage (1978)
“Bon Scott aveva una voce incredibilmente varia, cantava con tanti stili diversi ma aveva una solida base blues. Uno dei miei pezzi preferiti è Ride On, con un suono di chitarra che mi ricorda Paul Kossof dei Free. È una tragedia quello che è successo a Bon, non doveva accadere. Mi piace anche quello che stanno facendo con Brian Johnson. Gli ultimi album sono molto buoni, mi piacciono più di Hells Bells e certamente più di For Those About to Rock.”

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