Rock News
30/10/2023
Lars Ulrich ha raccontato alcuni dettagli del suo rapporto di amicizia e della relazione creativa con James Hetfield che durante la lunga carriera con i Metallica ha attraversato dei momenti difficili e ha dovuto andare in rehab diverse volte. L’ultima volte è stato nel settembre 2019 quando i Metallica hanno dovuto cancellare delle date in Australia e Nuova Zelanda per permettere al loro cantante di superare le ricadute nella dipendenza da alcol. «Io e gli altri ragazzi della band abbiamo dovuto dargli lo spazio di cui aveva bisogno» ha detto Lars Ulrich, che ha anche spiegato in un colloquio con i fan che la band non ha mai pensato alle conseguenze sul futuro della band: «È una di quelle domande che rientra nella categoria “e se fosse successo questo o quest’altro?” Non mi sono mai piaciute. È quello che è successo, e siamo andati avanti affrontando la situazione. Oggi non ha senso ripercorrere ogni momento alto e basso del passato, non credo di avere abbastanza memoria per farlo. Era giusto fermare tutto nel 2019 e 2020 per il nostro amico e per il nostro compagno di band». Quando la situazione si è risolta è arrivata la pandemia che ha costretto i Metallica a stare lontani dalla comunità dei loro fan, ma li ha anche caricati dell’energia creativa che hanno sfogato nell’album 72 Seasons.
«Abbiamo concesso alla dinamica frenetica tipica dei Metallica un po’ di tempo e ci siamo resi conto che non c’è bisogno di andare di fretta» ha detto Lars Ulrich, «La cosa importante è diventata: come possiamo fare davvero la differenza per il nostro pubblico?». Alla fine si sono ritrovati più forti, più uniti, spinti da un suono trash metal ritrovato verso l’esperimento del M72 World Tour del 2023 e 2024 con due concerti consecutivi in ogni data, in cui la band fa due scalette completamente diverse. «Ho usato questa analogia almeno un milione di volte: provi a tenere il treno sui binari, non devi necessariamente spingerlo in una direzione, vuoi solo che non deragli. Questo è quello che è successo nel 2020. Siamo diventati più capaci di capire la situazione degli altri, e cosa ognuno di noi era in grado o voleva fare per andare avanti. E anche dove sono i limiti».
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