Rock News
30/10/2023
Nel 2022 Stewart Copeland ha detto a proposito del suo rapporto conflittuale ma estremamente creativo con Sting che ha reso i Police così grandi, carichi di energia ma con un equilibrio molto fragile: «Io e Sting siamo ottimi amici e ci vogliamo bene, fino a quando non ci ritroviamo sullo stesso palco o in uno studio di registrazione».
La carriera dei Police è stata breve e fulminante: in pochi anni dalla formazione nel 1977 allo scioglimento nel 1986 (con in più un tour di reunion nel 2007-2008) e con cinque album da Outlandos D’Amour del 1978 a Synchronicity del 1983 sono diventati una delle band più grandi della storia del rock, con quattro album consecutivi al numero uno in classifica in Inghilterra, 75 milioni di copie vendute, sei Grammy Award e un posto nella Rock and Roll Hall of Fame in cui sono stati introdotti nel 2003. Eppure, in una nuova intervista, Stewart Copeland ha detto chiaramente che ci sono stati dei momenti in cui voleva: «Davvero strangolare Sting».
Le sei settimane di registrazione di Synchronicity agli AIR Studios di Montserrat sono stati secondo il batterista: «Un inferno. La tensione ci ha fatto impazzire, ci esasperavamo a vicenda. Alla fine sono grato del fatto che siamo riusciti a fare cinque album insieme». Nelle ultime fasi della carriera dei Police, Sting ha già in mente la direzione musicale che vuole prendere. Rispetto agli esordi dei Police negli anni del post punk con un suono frenetico, contaminato dal reggae e travolgente, Sting è cresciuto come cantautore, guarda al pop elettronico, alla world music e alle possibilità offerte dal sintetizzatore e scrive canzoni sempre più raffinate ed eleganti, piene di riferimenti letterari. «All’inizio la forza dei Police era la collaborazione, poi per Sting è diventato sempre di più un compromesso, e ha cominciato a pesargli».
Il punto di rottura è stato quando Sting ha dato indicazioni a Stewart Copeland su come suonare la batteria: «Il momento in cui sono andato più vicino all’omicidio del frontman della mia band è stato quando mi ha detto cosa dovevo fare con i piatti» ha scherzato Copeland, «Avevamo filosofie diverse, ed erano tutte e due valide: lui voleva fare musica intellettuale e cercare la serenità, io volevo fare festa, far divertire i pubblico e spaccare tutto».
Rock News