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Bruce Springsteen racconta la storia della sua amata Fender: "Il miglior affare della mia vita"

Il Boss: "È diventata la mia chitarra per i successivi quaranta anni. L'ho mostrata sul palco a milioni di persone"

Bruce Springsteen racconta la storia della sua amata Fender: "Il miglior affare della mia vita"

23/10/2023

Nella sua biografia Born to Run, Bruce Springsteen ha scritto una delle celebrazioni del valore e della potenza evocativa della chitarra elettrica più belle nella storia del rock:  “Ho avvertito il bisogno di imbracciare la chitarra. Le ragazze, certo, il successo, sì certo. Ma era la caccia alle risposte, o meglio agli indizi a farmi svegliare nel cuore della notte per inabissarmi nella buca del mio cifrario a sei corde (che tenevo ai piedi del letto) mentre il resto del mondo dormiva. Sono contento di essere profumatamente pagato per i miei sforzi, ma l’avrei fatto anche gratis, perché non avevo alternative. Era l’unico modo per trovare un sollievo momentaneo e dare un senso alla mia vita. Insomma, per me non c’erano scorciatoie. Una bella responsabilità da addossare a un pezzo di legno con attaccate sei corde d’acciaio e un paio di pick-up scadenti, ma la mia «spada della libertà» era quella”.

Nel 1973, poco prima dell’uscita del suo primo album Greetings from Asbury Park, Bruce Springsteen entra in un negozio di strumenti storico del New Jersey, Petillo Guitars e compra per 185 dollari la chitarra che ha descritto come “Il migliore affare della mia vita. È diventata la mia chitarra per i successivi quaranta anni”. È una Fender del 1950 con il corpo di una Telecaster e il manico di una Esquire, già modificata mote volte e a cui Petillo ha aggiunto diversi elementi, continuando a sistemarla più volte nel corso degli anni, anche per resistere alle lunghe maratone di Springsteen dal vivo. In una intervista Petillo ha detto: “È così robusta che la puoi suonare anche sott’acqua”. Bruce l’ha indossata anche sulla copertina di Born to Run nel 1975 e su quella di Wrecking Ball nel 2012. “È ancora la più unica delle mie chitarre. Quando la metto addosso è come se non ci fosse. È una parte integrante di me. L’ho alzata e mostrata al pubblico migliaia e migliaia di volte durante i concerti. L’idea, credo, è dire qualcosa sul potere del rock’n’roll”.

Nulla può separare Bruce ha usato la sua Telecaster/Esquire durante tutti i suoi tour fino ai primi anni duemila, affidandola (e lanciandola) al suo storico tecnico Kevin Buell. Secondo un aneddoto famoso, nel 1980 si è danneggiata durante un concerto, e un tecnico è dovuto volare fino in New Jersey per farla riparare da Petillo in tempo per il concerto successivo.

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