Rock News
27/07/2023
Durante una puntata speciale del podcast condotto da Flea This Little Light, il bassista dei Red Hot Chili Peppers ha discusso di ispirazione, ricerca e passione per la musica come ragione di vita con la persona che gli è stata al fianco a scoprire la potenza della musica e vivere la visione funk rock travolgente che ha lanciato al successo la band, il suo amico di sempre e cantante dei Red Hot Chili Peppers Anthony Kiedis.
Insieme hanno raccontato un momento fondamentale nella storia della band che hanno fondato insieme ad altri due studenti della Fairfax High School di Los Angeles, Jack Irons alla batteria e Hillel Slovak alla chitarra e in generale un momento speciale per ogni rock band: quando sapevano esattamente dove volevano arrivare ma non sapevano come farlo.
Il momento della svolta per loro è arrivato il 16 dicembre 1982 quando un amico, Gary Allen, ha chiesto a Flea e Anthony Kiedis di suonare durante la festa per la pubblicazione del suo primo EP. È il primo concerto dei Red Hot Chili Peppers, si svolge al Grandia Room su Hollywood Boulevard, il pubblico è composto da circa 30 persone e dura solo una canzone.
In quel momento la band non esiste ancora: Hillel Slovak (che ha insegnato a Flea a suonare il basso) fa concerti nei club di Los Angeles con la sua band Anthym e suona anche insieme a Jack Irons in una band sperimentale chiamata What is This? e Flea suona spesso con il gruppo punk Fear. Anthony Kiedis e Flea accettano l’invito di Gary Allen, chiamano Irons e Slovak e scelgono come nome della band il favoloso e improbabile Tony Flow and the Miraculously Majestic Masters of Mayhem. Il primo concerto (nonostante suonino un solo pezzo) è un successo, la band viene invitata a tornare al Grandia Room la settimana successiva, la voce delle loro performance travolgenti si sparge in tutta Los Angeles, la loro fusione di punk rock, rap e funk conquista il pubblico, diventano una delle cose da vedere nei club di Los Angeles e cambiano nome in Red Hot Chili Peppers.
Flea ha detto: «Quel concerto ha creato la band, anche perché Hillel non mi parlava più. Si era arrabbiato quando ero andato a suonare con i Fear».
«Niente ci aveva dato davvero soddisfazione fino a quale momento» ha detto Anthony Kiedis, «Appena abbiamo scritto la nostra prima canzone tutto ha avuto un senso, abbiamo capito che volevamo fare quello nella vita». In pochi minuti, con un groove di Flea e un flow di Anthony Kiedis, ogni cosa è andata a posto giusto: «Per essere un concerto di una sola canzone è stato fantastico: poca gente, scaletta cortissima, orario improbabile, un posto sperduto e poco conosciuto a Hollywood, ma ha funzionato alla perfezione. Ci siamo guardati e abbiano detto: dobbiamo farlo ancora».
Ancora oggi, dopo essere diventati una delle band più grandi del rock americano degli ultimi tre decenni, Flea e Anthony Kiedis ricordano quella sera come il loro momento preferito: «Tra tutto quello che abbiamo fatto, niente batte quel momento in cui nello spazio di una sola canzone abbiamo capito di essere una band» ha detto Flea. «Sicuramente è stato il nostro più grande successo» ha continuato Anthony Kiedis, «Sembrava ci fossero i fulmini in quel locale, l’energia era altissima».
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