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Audioslave, Tom Morello racconta il primo incontro con Chris Cornell: "casa sua sembrava quella della Famiglia Addams"

Il chitarrista: "Viveva nella casa più isolata nelle montagne fuori Los Angeles, sembrava di essere in Transilvania"

Audioslave, Tom Morello racconta il primo incontro con Chris Cornell: "casa sua sembrava quella della Famiglia Addams"

31/05/2023

Quando Tom Morello decide di porre fine al progetto di hard rock militante più potente degli anni ’90, i Rage Against the Machine, a causa dei contrasti con il cantante Zack de La Rocha, si rivolge subito ad un amico, Rick Rubin, per capire come portare avanti la propria carriera. Con lui ci sono il bassista Tim Commerford e il batterista Brad Wilk, la feroce sezione ritmica dei Rage Against the Machine.

Il produttore guru Rick Rubin gli spiega che dalla fine di una band possa nascere una band ancora più potente, cita l’esempio dei Led Zeppelin che sono nati dagli Yardbirds e insieme ascoltano Badmotorfinger, il terzo album dei Soundgarden uscito nel 1991. «Ci siamo guardati e ci siamo detti: dobbiamo parlare con Chris Cornell» ha raccontato Tom Morello, «La profondità della musica dei Soundgarden è sempre stata un punto di riferimento per me. Prima di loro non riuscivo ad appassionarmi davvero al meta. Mi piacevano i riff e i suoni ma i testi parlavano solo del diavolo e delle groupie, due cose che non mi interessavano molto». La sensibilità di Chris Cornell e il suo immaginario introspettivo e dark sono unici nel mondo del metal anni 90, così come la sua estensione vocale, la sua interpretazione e come ha detto Morello: «Il suo modo di buttarsi senza riserve nel suono potente e nei riff dell’hard rock».

Il risultato sono gli Audioslave, la superband guidata da Rick Rubin e composta da Tom Morello, Tim Commerford, Brad Wilk e Chris Cornell che pubblica tre album tra il 2002 e il 2006, Audioslave, Out of Exile e Revelations. «Quando c’è una chimica insostituibile, non c’è modo di fermarla» ha detto Tom Morello. Il primo album degli Audioslave nasce in soli 19 giorni in studio a Los Angeles, durante i quali scrivono 21 canzoni vende tre milioni di copie, arriva al numero 7 in America e diventa subito un classico per la fusione di metal, melodia e intensità emotiva.

Il primo incontro con Chris Cornell è uno dei racconti più divertenti di Tom Morello: «Viveva nella casa più isolata nelle montagne fuori Los Angeles, io e Rick Rubin siamo andati con il mio vecchio furgone Chevrolet Astro, era sera e sembrava di essere in Transilvania. La porta si è aperta da sola tipo quella della casa della Famiglia Addams e abbiamo visto Chris scendere giù dalle scale, lentamente. Rick era terrorizzato, mi ha detto: andiamo via!». Nonostante l’aspetto tenebroso, Morello ha detto che Chris Cornell è una delle persone più sensibili e gentili che abbia mai incontrato. L’esperienza di creare grandi canzoni rock con lui è durata poco, ma è stata una delle più belle della sua carriera: «Anche quando è diventato il cantante della mia band, non ho mai smesso di essere un suo fan. Era capace di creare melodie dal nulla: bastavano due accordi semplici o un riff complicato, e lui riusciva a creare cose bellissime o terrificanti».

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