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Pulp Fiction: Quentin Tarantino racconta la moralità di Vincent Vega e Jules Winnfield nel film

Redazione Virgin Radio

Per il regista il tema nascosto nella pellicola è la redenzione e la ricerca del karma dei personaggi interpretati da John Travolta e Samuel L. Jackson

Uno dei tanti temi nascosti da Quentin Tarantino e Roger Avery nelle pagine di sceneggiatura (premiata con un Oscar) e nelle scene di Pulp Fiction è quello della redenzione e del karma. Il modo geniale in cui li racconta è la scena piena di tensione e di ironia di cui sono protagonisti i due gangster più stilosi del crime americano, Vincent Vega, interpretato da John Travolta che rilancia la sua carriera e viene candidato all’Oscar e Jules Winnfield il killer predicatore che recita i passi della Bibbia prima di sparare interpretato da Samuel L. Jackson: quando fanno irruzione in un appartamento per regolare dei conti con un gruppo di ragazzini che hanno provato a fregare il boss Marcellus Wallace, uno di loro salta fuori all’improvviso dal suo nascondiglio e gli scarica addosso un caricatore di proiettili, nessuno dei quali va a segno.

Jules e Vincent si guardano increduli e illesi. Poco dopo Jules annuncia di voler cambiare vita per sempre, mentre Vincent continua a fare il gangster e viene ucciso da Butch Coolidge . “La maggior parte dei personaggi di Pulp Fiction vengono messi di fronte a delle scelte. Fanno una scelta e ne pagano le conseguenze o sopravvivono per raccontarlo”. La storia di Jules che crede di aver vissuto un miracolo e cambia vita e di Vincent che rimane impassibile di fronte alla morte, mantiene il suo stile cool e non si lascia condizionare da nulla (e sembra vivere senza mai considerare le conseguenze delle proprie azioni) si intreccia secondo Quentin Tarantino proprio con quella di Butch Coolidge, il pugile interpretato da Bruce Willis che non accetta di perdere un incontro di boxe truccato da Marsellus Wallace, uccide Vincent che è andato a cercarlo per punirlo ma alla fine si salva perché aiuta proprio il boss a uscire da una situazione decisamente difficile. “Quando inizia la sua storia, Butch è nei guai ma alla fine se la cava perché fa una scelta che poteva anche non fare”. Prigioniero insieme a Marcelus di un poliziotto pervertito e psicopatico, Butch riesce a liberarsi ma torna indietro per salvare Marsellus che gli dice: “Le cose stanno così: non dire a nessuno quello che è successo e lascia la città stanotte”. “Se Butch non avesse aiutato Marsellus sarebbe riuscito ad andarsene?” ha detto Tarantino, “Avrebbe dovuto continuamente guardarsi le spalle. Invece è libero.”     

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