Rock News
03/03/2023
L'uso dei tagli è una delle caratteristiche che rendono il cinema un’arte. Il salto dal campo lungo al primo piano, il passaggio rapido da un attore all’altro o il cosiddetto “jump cut” aumentano la tensione nello spettatore e creano un dinamismo narrativo che fa la differenza nel racconto cinematografico. La tecnologia digitale ha fatto aumentare in maniera esponenziale i tagli negli ultimi decenni, con alcuni titoli entrati nella storia del cinema di azione come Top Gun di Tony Scott del 1986 e sue le spettacolari scene di combattimento aereo ma anche il thriller Nemico Pubblico del 1998 con Will Smith e Gene Hackman e il film di fantascienza Deja Vu. Corsa contro il tempo del 2006 con Denzel Washington.
I critici hanno definito il cinema di Tony Scott (scomparso nel 2012 dopo sedici film, da Miriam si Sveglia a mezzanotte con David Bowie e Catherine Deneuve del 1983 a Unstoppable del 2010) come una “sinfonia del caos” e ha ispirato decine di registi. Tra questi c’è Quentin Tarantino, che invece ha sempre usato i tempi lunghi e i tagli ridotti per creare tensione. “Mi piace tenere la scena più a lungo possibile prima di fare un taglio, e quando faccio un taglio voglio che abbia un significato” ha detto Tarantino, “Ma allo stesso tempo adoro lo stile di Tony Scott”.
La sua influenza si vede in una delle scene più famose di Pulp Fiction del 1994, quella del monologo Ezechiele 25:17. Vincent Vega e Jules Winnfield, i due gangster interpretati da John Travolta e Samuel L. Jackson entrano in un appartamento per recuperare la misteriosa valigetta di Marsellus Wallace rubata da tre ragazzi. Dopo una conversazione surreale sugli hamburger del Big Kahuna Burger, Jules recita un fittizio passo della Bibbia, e poi i due aprono il fuoco uccidendo i ladri. “In quella scena c’è la lezione di Tony Scott: dovevo gestire il monologo di Samuel, l’atteggiamento di John Travolta e tre personaggi nella stanza in preda al terrore. Così ho iniziato a saltare con la telecamera da uno all’altro.”
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