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Queen, Brian May apre al sequel di Bohemian Rhapsody: "Ne abbiamo parlato, siamo tentati. Ci sono ancora tante cose da raccontare"
Il chitarrista: "Siamo fieri del film e gli attori sono stati eccezionali, ci piacerebbe tornare a lavorare con loro"
Bohemian Rhapsody, il film sulla vita di Freddie Mercury uscito nei cinema del 2018 è diventato il biopic di maggior successo nella storia della musica e ha vinto quattro premi Oscar tra cui quello come miglior attore protagonista per Rami Malek. È il racconto di quindici anni travolgenti nella carriera del cantante dei Queen, dalla formazione della band a Londra nel 1970 fino alla trionfale esibizione allo stadio Wembley di Londra per il concerto Live Aid del 1985, e la sua trasformazione da Farrokh Bulsara in Freddie Mercury.
Un progetto complesso, iniziato nel 2010 con l’idea di avere Sacha Baron Cohen come protagonista, interrotto nel 2013 e poi ripreso nel 2017 con Bryan Singer prima e Dexter Fletcher poi come registi. “Rami Malek si immerge così in profondità nel ruolo che sembra incredibile pensare di non vedere la realtà” scrivono i critici americani. Il successo di Bohemian Rhapsody rilancia la carriera dei Queen, che conquistano una nuova generazione di pubblico e diventano la prima rock band su Spotify (e il secondo nome di ogni genere musicale), mentre Bohemian Rhapsody ha raggiunto la cifra record di 1,6 miliardi di ascolti in streaming.
La storia di Freddie Mercury e dei Queen è stata modificata con la consulenza di Brian May e Roger Taylor per costruire la trama del film, renderla più spettacolare ed adatta al pubblico americano con alcuni adattamenti e salti temporali, che non sono piaciuti ai fan da John Deacon che non è il primo ma il quarto bassista della band alla versione dal vivo a Rio de Janeiro di Love of My Life che non è stata fatta nel 1979 ma nel 1985. Mancano gli ultimi sei anni di carriera dei Queen, dall’ultimo glorioso Magic Tour in Europa del 1986 agli album The Miracle e Innuendo e alla scomparsa di Freddie Mercury il 24 novembre 1991. Già dal 2019 si parla di un sequel. Il primo è stato Rudi Dolezal, amico e regista di molti videoclip dei Queen (Innuendo, The Miracle, fino all’ultima apparizione di Freddie Mercury in These Are the Days of Our Lives), ma Brian May ha sempre smentito. Adesso, in una nuova intervista con il quotidiano Daily Star ha detto: “Ne abbiamo parlato, siamo tentati. Siamo fieri di Bohemian Rhapsody e gli attori sono stati eccezionali, ci piacerebbe tornare a lavorare con loro. Ci sono ancora tante cose da raccontare”. Il chitarrista dei Queen ha detto che realizzare il film è stato soprattutto un omaggio a Freddie Mercury: “Siamo rappresentati anche noi perché eravamo una band, ma il film è su Freddie e lo abbiamo fatto nel modo corretto e con lo spirito giusto”.