Rock News
03/01/2023
Parlando della sua vita rock’n’roll, Ozzy Osbourne ha descritto la seconda metà degli anni 70 come il momento più travolgente ed esagerato, usando il titolo di un pezzo del quarto album dei Black Sabbath, Vol. 4 uscito il 25 settembre 1972, Snowblind
“I miei occhi sono ciechi ma posso vedere / I fiocchi di neve luccicano sull’albero / Il sole non mi rende più libero / Sento i fiocchi di neve che mi congelano” canta Ozzy in una delle “drug song” più esplicite nella storia del rock. Nel 1978 i Black Sabbath pubblicano Never Say Die, l’ultimo album con la formazione originale (Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward) prima dell’allontanamento di Ozzy che nel 1980 viene sostituito da Ronnie James Dio per Heaven and Hell.
Durante le session di Never Say Die, secondo quanto ha raccontato Ozzy nella sua biografia I Am Ozzy: “Avevamo toccato il fondo con le droghe e l’alcol. Eravamo un fottuto gruppo di quattro tizi che stavano annegando nell’oceano. E poi sono stato licenziato.” Prima di lasciare i Black Sabbath, Ozzy regala alcuni degli aneddoti più assurdi della sua già incredibile carriera di rockstar votato alla trasgressione estrema. Nel novembre 1978, i Black Sabbath sono in tour in America con i Van Halen come band di supporto. Dopo una data in Alabama, Ozzy lancia una sfida a David Lee Roth: “Vediamo chi riesce a sniffare più cocaina senza morire”.
Secondo la leggenda, Ozzy viene dichiarato vincitore alle 9 del mattino del giorno dopo, quando il cantante dei Van Halen perde i sensi. Quando il tour bus dei Black Sabbath parte per Nashville, però, nessuno riesce a trovare Ozzy che viene dato per disperso alle autorità, finché non compare a sorpresa nella hall dell’albergo della band. Non è l’unica follia di quel tour: in una data in Germania Tony Iommi lascia il palco dopo tre canzoni per un problema alla sua chitarra, scatenando una rivolta del pubblico e alcune altre Ozzy non si presenta in tempo e costringe la band a cancellare i concerti. Alla fine del tour, la sua storia con i Black Sabbath è finita (per poi riprendere in modo glorioso nel 1997) ma non la sua leggenda del Principe delle Tenebre che vive sempre oltre il limite ma non cade mai. “Fa tutto parte del mio viaggio personale nel mondo del rock” ha detto Ozzy, “Ho fatto un sacco di cose stupide, ma dagli errori si impara sempre qualcosa”.
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