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Bruce Springsteen e Jon Bon Jovi insieme nella gelateria preferita del Boss in New Jersey. Guarda le foto
I rocker del New Jersey hanno ordinato due coni al Jersey Freeze di Freehold
I due più famosi rocker del New Jersey – e non solo – erano insieme, lo scorso 5 ottobre, non per registrare un album o esibirsi dal vivo… bensì, per mangiarsi un gelato.
Bruce Springsteen e Jon Bon Jovi sono infatti andati a prendersi un cono alla gelateria Jersey Freeze di Freehold, comune dello stato americano che ha dato i natali ai due artisti. Questa sarebbe, tra l’altro, la gelateria preferita del Boss, che la frequenta regolarmente fin da quando era un ragazzino.
L’originale proprietario e fondatore, Carlton Blackmore, è scomparso all’età di 99 anni nel 2016 ed ora la gestione è passata a Matt Cangialosi e Katie DiNonno che, ovviamente, non hanno perso l’occasione di farsi immortalare in uno scatto con le due leggende del rock.
Springsteen e Bon Jovi sono arrivati insieme, sulla macchina sportiva del Boss, e hanno ordinato rispettivamente un cono al cioccolato e uno con gli zuccherini. Sono rimasti per circa dieci minuti e nella fotografia, pubblicata anche sui profili social del locale, appaiono felici e rilassati. “Quando due delle più grandi rockstar del mondo si presentano per un gelato, val la pena fare una foto”, recita la didascalia.
“Questa è stata la prima foto mia e di Matt con Springsteen... di solito non lo disturbiamo quando viene qui. Ma oggi erano qui entrambi, non c'è storia. Dovevo fare una foto. È stato divertente”, ha detto DiNonno.
Il legame tra Springsteen e il Jersey Freeze era già stato sottolineato dal rocker stesso, in occasione di un concerto dell’agosto 2016 al MetLife Stadium di East Rutherford, in New Jersey: “Chi è stato da Jersey Freeze – chiese Bruce dal palco – Noi ci andavamo ed era molto più piccolo. Non avevano hot dog o hamburger. Vendevano solo gelato e solo di due tipi: uno al cioccolato e uno alla vaniglia. Da bambino non mi piacevano il cioccolato o la vaniglia, mi piacevano solo i coni. Quindi il ragazzo mi conservava tutti i coni rotti”.