Rock News
30/09/2022
Sembra incredibile eppure in Austria alle prossime elezioni si presenterà un movimento politico al limite della realtà (e si prevede che possa fare la felicità dei grandi amanti della bionda). Si chiama "Bier Partei", letteralmente il Partito della Birra, e il prossimo 9 ottobre correrà alle elezioni politiche austriache con l'obiettivo di guidare il paese.
Nato come progetto satirico nel 2015 il "Movimento Birrocratico", questa la definizione ufficiale diffusa dai dirigenti del partito, punta a instaurare nel paese una "birrocrazia". Il leader del movimento è Marco Pogo, all’anagrafe Dominik Wlazny, e il suo obiettivo è diventare cancelliere.
Tra i punti principali del programma di governo presentato dal Partito della Birra spuntano la creazione di una fontana di birra nel centro storico di Vienna, l’abolizione della tassa sulle bevande nei bar e ristoranti e la fornitura mensile di un barile di birra a tutte le famiglie austriache, che corrispondono a 50 litri per gli adulti e 20 per ogni bambino nel nucleo famigliare.
Il partito, che conta più di 1000 iscritti, è presente come tutti gli altri movimenti politici tradizionali anche sui social dove è possibile seguire le iniziative della campagna elettorale e verificare il programma punto per punto. Nel 2020, in seguito alle elezioni comunali, 11 membri del partito, tra cui lo stesso fondatore, sono riusciti a diventare consiglieri distrettuali a Vienna ottenendo l’1,8% delle preferenze.
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Tra le proposte del partito il consumo della birra dovrebbe essere effettuato pubblicamente e un sostegno speciale dovrebbe essere rivolto alle "persone con meno talento nel bere". Nel programma viene tollerato il consumo di birre straniere ma vige il divieto assoluto della Radler, "birra" indicata come "il male più assoluto". Oltre alle proposte legate alla birra nel programma sono presenti altri punti, legati sostanzialmente ad una forma di protesta: l’instaurazione di test attitudinali obbligatori per i politici, l’implemento degli aiuti di Stato per salvare la scena culturale e l'aumento all'affluenza alle urne permettendo agli elettori di "restituire alla politica austriaca la serietà che merita".
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