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U2, Bono rivela qual è stata la prima canzone che imparò a suonare: "Fu grazie a mio fratello"

Redazione Virgin Radio

Il rocker irlandese pubblicherà l'autobiografia Surrender: 40 Songs, One Story il prossimo 1 novembre

Nella nuova autobiografia di Bono Vox, “Surrender: 40 Songs, One Story” in uscita il 1 novembre, in cui racconta la propria storia attraverso 40 canzoni fondamentali degli U2 (“Quando ho cominciato a scrivere questo libro, speravo di delineare in dettaglio ciò che avevo solo abbozzato nelle canzoni: le persone, i posti, le possibilità della mia vita” ha detto), c’è un capitolo molto toccante dedicato alla madre Iris, scomparsa per un aneurisma cerebrale improvviso il 10 settembre 1974 quando lui aveva solo 14 anni. “Sono cresciuto in Irlanda negli anni ‘70, la parola Arrendersi è piena di significati per me” ha detto Bono a proposito del titolo della sua autobiografia. La morte di sua madre è stato un trauma che ha segnato la vita di Bono e dato una svolta rabbiosa e intensa alla sua carriera artistica. “Nella mia casa c’erano tre maschi irlandesi, io mio fratello Norman e mio padre Bob. Non abbiamo mai più parlato di mia madre dal giorno in cui è morta, non eravamo semplicemente capaci di esprimere le nostre emozioni. Credo sia anche peggio di così: non abbiamo più nemmeno pensato a lei, abbiamo fatto di tutto per evitare il dolore” ha detto Bono, che ha dedicato al ricordo di Iris diverse canzoni degli U2, da I Will Follow, primo pezzo del loro album di debutto Boy del 1980 a Tomorrow su October, Lemon su Zooropa nel 1993 e Mofo, uscita su Pop nel 1997.

Nella sua biografia, Bono ha raccontato il momento in cui ha visto sua madre per l’ultima volta in ospedale: “Sono entrato nella sua stanza in guerra contro l’universo, ma Iris sembrava in pace. Le abbiamo stretto la mano.” Bono ha ricordato anche il momento in cui ha mostrato per la prima volta alla madre la sua passione per la musica, che né lei né suo padre Bob avevano mai capito: “E’ stato mentre provavo la mia parte per un musical, Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat, in cui interpretavo un faraone. Iris rideva e rideva, non aveva idea che sapessi cantare. Sono nato con delle melodie nella testa, e cercavo un modo per farle ascoltare al mondo.”  E’ stato suo fratello Norman, di otto anni più grande, a mostrargli come fare: “Mi ha dato la sua chitarra, e con il suo aiuto ho imparato Blowin in the Wind di Bob Dylan e I Want To Hold Your Hand dei Beatles.” E’ l’inizio della trasformazione di Paul Hewson in Bono Vox, l’alter ego artistico con cui è diventato una delle più grandi rockstar del mondo: “Tutto è cominciato con quell’evento, la morte di mia madre” ha scritto Bono nella biografia Surrender, “Nella mia mente è diventata un’opera sull’assenza di una donna di nome Iris. La musica arriva per smuovere il silenzio che avvolge una casa e i tre uomini che la abitano, di cui uno è solo un ragazzino.”

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