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Led Zeppelin, come John Bonham aiutò Robert Plant ad affrontare la morte del figlio Karac
Il leggendario batterista e il frontman erano legatissimi da un'amicizia nata durante l'adolescenza
Nel 1977 una grande tragedia colpì i Led Zeppelin e in particolare il loro immenso frontman Robert Plant: la morte del suo secondogenito Karac.
"Nel 1977 abbiamo perso nostro figlio, Karac" dichiarò Plant in un'intervista, "Aveva solo cinque anni. Avevo passato così tanto tempo a cercare di essere un padre decente, ma allo stesso tempo ero molto coinvolto da quello che stavo facendo negli Zeppelin". Karac morì improvvisamente per un'infezione virale allo stomaco mentre la band era in tour negli Stati Uniti.
"Quando è scomparso ho pensato: 'Quanto vale tutto questo? Cosa significa? Sarebbe stato diverso se fossi stato lì con lui, se fossi stato in tour?" Quindi mi sono messo a pensare a ciò che avevo fatto nella mia vita fino a quel momento, se dovevo fare di più per le persone che ho amato e cresciuto, per mia figlia e per la mia famiglia. Ero pronto a ritirarmi per dedicare tutto me stesso a loro, fino a quando non è arrivato Bonzo".
In quel tragico momento il frontman dei Led Zeppelin provava un enorme senso di colpa per il fatto di non essere stato presente per aiutare la sua famiglia durante la tragica morte del figlio. Era pronto a farla finita con la band per dedicarsi alla sua famiglia. E così John Bonham riuscì ad aiutare Plant ad affrontare l'immenso dolore di quell'incalcolabile perdita.
Robert Plant e John Bonham erano legati da una profonda e autentica amicizia. Il loro percorso musicale è iniziato praticamente insieme fondando i Band Of Joy: «La prima volta che l’ho incontrato eravamo due ragazzini, ma lui si è presentato dicendomi: “Sono il miglior batterista del mondo”» ha dichiarato Plant durante un'intervista a Rick Rubin di qualche mese fa.
Ma come fece Bonzo ad aiutare il suo amico e collega? "Aveva una limousine Mercedes a sei porte e un bellissimo cappello da autista", ha ricordato la voce degli Zeppelin, "Vivevamo a cinque o sei miglia di distanza e qualche volta uscivamo per bere qualcosa. Mi passava a prendere indossando quel cappello, io mi sedevo sul retro di questa Mercedes e uscivamo. Per risalire in macchina si rimetteva il cappello e mi accompagnava a casa"
"Andavamo velocissimi e superavamo pure la polizia" ha aggiunto Plant ricordando quel periodo trascorso assieme all'amico John Bonham, "sicuramente pensavano: 'Guarda, un altro povero stronzo che lavora per i ricchi!' Ma in quel momento Bonzo si rese molto disponibile e mi aiutò tantissimo, assieme anche a sua moglie e i suoi bambini. Così mi fece ritornare con gli Zeppelin"
Il batterista si mise completamente a disposizione di Plant cercando di aiutarlo ad affrontare la tragedia e forse cercando di mostrargli che, nonostante la morte del figlio, non poteva ritirarsi dalla musica, dal lavoro e dalla società. Il modo migliore per continuare era proseguire con il suo percorso, regalando spensieratezza ed emozioni a tante altre persone del loro pubblico che senza alcun dubbio avevano subito le delle perdite e vissuto altrettante tragedie.
In ricordo del figlio Karac Robert Plant scrisse due incredibili canzoni, una con gli Zeppelin e l'altra durante la sua carriera solista. Si tratta di All My Love, pubblicata nel 1979 nell'album In Through the Out Door dei Led Zeppelin, e di I Believe, contenuta nell'album solista Fate Of Nations del 1993.