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Jon Bon Jovi non voleva registrare Livin' On A Prayer: avrebbe voluto che fosse molto più dura
Desmond Child: "Io e Richie Sambora abbiamo dovuto letteralmente pregarlo in ginocchio per fargliela registrare"
Livin' on a Prayer è il secondo singolo dei Bon Jovi estratto dall’album Slippery When Wet del 1986 ed è anche la loro seconda hit consecutiva al numero uno in classifica in America dopo You Give Love a Bad Name. Una sequenza micidiale di successi che lancia la band di Jon Bon Jovi e Richie Sambora al successo dopo due album.
Il testo di Livin on a Prayer, in cui Bon Jovi racconta la storia di Tommy e Gina una coppia di ragazzi del New Jersey che sognano di cambiare vita insieme, è la chiave per fare entrare il singolo nell’immaginario rock degli anni ‘80, ma a lanciare il pezzo in classifica è soprattutto il suono, studiato alla perfezione per essere commerciale e radiofonico. Dietro a questa svolta c’è l’incontro con Desmond Child, autore di una hit come I Was Made For Lovin' You dei Kiss, che viene presentato a Jon Bon Jovi proprio da Gene Simmons. In Livin' on a Prayer, Desmond Child ha raccontato anche la propria vita: mentre cercava di farsi strada nel mondo della musica faceva il tassista a New York mentre la sua fidanzata, la cantante Maria Vidal, lavorava come cameriera al ristorante Once Upon a Stove dove tutti la chiamavano “Gina” per la sua somiglianza con Gina Lollobrigida.
Jon Bon Jovi però all’inizio non era convinto della canzone che gli avrebbe cambiato la vita, facendolo diventare una rockstar mondiale: “Io e Richie Sambora abbiamo dovuto letteralmente pregarlo in ginocchio per fargliela registrare” ha raccontato Desmond Child in un’intervista, “È una canzone sentimentale, con una atmosfera positiva e leggera ma lui in quel momento pensava di fare un disco con un suono molto più hard rock. Noi gli dicevamo: registriamola e vediamo cosa succede”. Richie Sambora introduce l’uso dell’effetto talk-box, cambia il suono della batteria e la linea di basso e come ha detto Desmond Child: “Appena hanno iniziato a suonarla è successa la magia: la canzone ha preso vita”. Livin' on a Prayer è diventata un inno del rock anni ‘80 e di alcuni momenti difficili della storia americana, dall’11 settembre alla pandemia.
“Ho visto i video degli abitanti di Chicago che la cantano dalla finestra durante il lockdown e mi sono emozionato” ha detto Desmond Child, “La cosa più bella è vedere come diverse generazioni conoscono quella canzone. Ai concerti dei Bon Jovi ci sono i bambini sulle spalle dei padri, e dietro di loro i nonni, e tutti insieme alzano il pugno al cielo e cantano il ritornello di Livin on a Prayer. È sempre l’ultima canzone della loro scaletta, nessuno se ne va finchè non la suonano. E’ un momento bellissimo: si accendono le luci e la gente canta così forte che quasi non si riesce a sentire la band sul palco.”