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Jesse Hughes ed Eden Galindo, rispettivamente cantante e chitarrista degli Eagles of Death Metal, lo scorso 17 maggio hanno testimoniato, a Parigi, nell’ambito del processo relativo agli attacchi terroristici, avvenuti il 15 novembre 2015 al Bataclan. Proprio durante un loro concerto.
Nel corso dell’attacco persero la vita 89 persone e, la stessa sera, vennero colpiti altri siti della capitale francese.
Hughes e Galindo erano sul palco quando gli estremisti irruppero nel Bataclan e il ricordo di quei terribili momenti è ancora vivo nella loro mente.
Hughes, nel corso della sua deposizione, ha descritto ciò che è successo quella sera, dichiarando di aver immediatamente riconosciuto il rumore degli spari e di aver pensato che “la morte stava arrivando".
È il Washington Post a riferire quanto avvenuto durante il processo, riportando una testimonianza, da parte di Hughes, molto forte emotivamente. “Ora vivo in modo diverso – ha dichiarato il cantante – non sarò mai più quello di prima […] Oggi guardo la folla in modo diverso. Sto ricominciando a provare dei sentimenti sepolti che pensavo di aver superato”.
Inoltre, il frontman ha raccontato di pregare ogni giorno per le vittime e le loro famiglie, così come per i terroristi – tra i quali l’unico sopravvissuto è Salah Abdeslam. Alla domanda se avesse o meno perdonato quelle persone, Hughes ha risposto: “Sì. È importante perdonare. Io sono cristiano. E... tutti possono perdersi e tutti devono trovare poi un modo di riprendersi. E la maggior parte di quei gentiluomini là dentro lo fanno. Quindi li perdono e spero che trovino la pace di Dio per loro stessi”.
Il cantante ha poi concluso la sua deposizione citando Ozzy Osbourne: “Non puoi uccidere il rock 'n' roll! Non puoi uccidere il rock 'n' roll!”.
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